Yamaha Guitalele GL-1

Sei in vacanza già da due giorni, finalmente hai sistemato a dovere tutti i bagagli e all’improvviso ti accorgi di aver dentro il disperato bisogno di suonare la chitarra. Però la chitarra non l’hai portata con te perchè non ci stava da nessuna parte e come in una istantanea illuminazione capisci che passerai le prossime due/tre settimane di mare, tra ombrelloni e gente che si diverte bevendo bibite ghiacciate, a riprometterti che dall’anno prossimo non la lascerai più a casa, che troverai il modo di portartela sempre appresso, nonostante le dimensioni: rinuncerai al computer, ai libri, al beauty case, ai texani, a quel bellissimo cappello che hai trovato al mercato dell’usato e che ti sta così bene. Rinuncerai all’altra parte divertente della tua vita anche, se almeno quando vai al mare, vorresti portarti appresso tutto quel che ti piace e lasciare indietro le cose barbose. Probabilmente avrai il colpo di genio e deciderai, come tutti i chitarristi fanno al giorno d’oggi, di comprarti un ukulele. Voglio darti una notizia in anteprima mondiale: l’ukulele non è una chitarra e, tra le altre cose positive e negative che scoprirai un po’ alla volta, ha solo quattro corde. Certo, puoi trasferirci parte della tua tecnica e infilarlo dentro una valigia ma, prima o poi, le due corde mancanti cominceranno a mancarti davvero, ti chiameranno durante la notte, ti supplicheranno di salvarle: come fai a suonare decentemente St. James Infirmary con quattro corde? andiamo, è ridicolo. Riflettici un secondo, tu sei un chitarrista, cosa pensi di fare con quell’attrezzino portoghese/hawaiano? i terzinati? i palleggi di tacco mentre suoni Ain’t she sweet? ti serve qualcosa d’altro: una macchina molto più grande, una casa al mare dove lasciare tutto l’anno almeno una chitarra o un amico che ti accompagni in treno prendendosi cura dei bagagli mentre tu sorvegli amorevolmente l’amata sei corde. Oppure ti serve solo il Guitalele GL-1 Yamaha.
Il Guitalele ha le dimensioni e il diapason di un ukulele tenore ma ha sei corde, come una chitarra. Potrebbe essere anche considerato una chitarra da 1/4 o addirittura da 1/8, dipende un po’ da come lo si vede, si può accordare in modo standard o una quarta sopra cioè come un ukulele, nel primo caso è meglio usare corde con tensione forte, nel secondo con tensione leggera, per ragioni ben note che se non conosci dovresti farti spiegare da uno bravo, che io non ne ho voglia e forse non ne sono neppure capace. In commercio sono anche disponibili corde pensate appositamente per Guitalele, di conseguenza puoi sperimentare e vedere un po’ cosa ti piace di più.
Lo strumento è prodotto già da qualche anno, credo dal 1997, in principio aveva il nome Yamaha stampato sulla paletta e due dot sul ponte, poi sulla paletta è apparso il classico marchio della casa giapponese con i tre diapason e infine, con la versione tra le mie mani, sono scomparsi anche i due dot. In realtà parlo un po’ a caso e non so se si tratta davvero di serie differenti o di leggeri cambiamenti tra una infornata di strumenti e l’altra, notizie a proposito non ce n’è o almeno io non ne ho.
Il GL-1 arriva fornito di un fodero floscio e molto semplice, dotato di maniglia ma non di spallacci e questo mi lascia un po’ perplesso soprattutto perchè gli spallacci sono a mio avviso indispensabili per muoversi con una certa disinvoltura. Considerando però il prezzo al quale è venduto ci si dovrebbe piuttosto meravigliare della presenza del fodero, invece che delle sue caratteristiche positive o negative! Le essenze impiegate per la fabbricazione sono il meranti per la cassa (un legno piuttosto bello e duro proveniente dal sud-est asiatico), il nato per il manico (che è un legno simile al mogano, usato ormai moltissimo nella costruzione di chitarre e altri strumenti a corda, il palissandro per la tastiera e l’abete per la tavola armonica. Ovviamente stiamo parlando di laminato perchè se si trattasse di legno solido lo strumento costerebbe tre o quattro volte il prezzo di vendita attuale.
La costruzione del piccolo Yamaha, effettuata in Indonesia, è molto accurata, il manico e la tastiera sono perfetti, i tasti sono livellati in modo molto preciso e non c’è la minima sbavatura, quasi si trattasse di uno strumento di alta liuteria e non di uno che vi portate a casa, in media, con 70 euro!!!! Le meccaniche sono semplici ed efficaci, mentre il ponte è realizzato davvero bene anche se forse è un po’ troppo alto e costringe chi come me suona con l’action bassa a limare l’ossicino un po’ troppo ma questo, lo ammetto, è un problema tutto mio e la maggioranza delle persone di certo troverà ottimale il settaggio di fabbrica. Io ho avuto la possibilità di provare tre o quattro strumenti ed erano tutti assolutamente identici, segno di un buon controllo di qualità in fase di fabbricazione. D’altra parte stiamo parlando di Yamaha, una azienda dalla lunga tradizione e dal rapporto qualità-prezzo, secondo la mia esperienza, sempre eccezionale.
Durante il test ho dapprima sperimentato l’accordatura standard (E A D G B e) usando corde per chitarra classica con tensione forte, ma il suono si è dimostrato poco presente, sicuramente una tensione extra-strong sarebbe stata più efficace ma non avevo a disposizione le corde adatte. Ho quindi montato delle light di buona qualità accordando una quarta sopra (A D G c e a) e lo strumentino ha immediatamente acquisito una gran bella personalità e un discreto volume, con un suono brillante e una bella definizione dei bassi, la cosiddetta cantabilità che, nelle chitarre di grandi dimensioni, spesso è motivo di frustrazione e di ricerca spasmodica di corde alternative che a volte risolvono e a volte no, perchè la cantabilità è data in grande percentuale dalle dimensioni della cassa: più questa è ridotta più possibilità ci sono di ottenerla. Inutile cercarla in una jumbo (che però ha altre caratteristiche meravigliose, come la profondità, la grandezza e la forza del suono). Le corde originali davano al GL-1, secondo la mia impressione, un suono troppo ukulelistico, mentre quelle da me montate gli hanno restituito un efficace, anche se non troppo potente, timbro chitarristico. Per quanto riguarda il volume di questa chitarrina diciamo che è in linea con quello di un ukulele tenore, con tutti i vantaggi e i problemi che ne derivano.
Sul Guitalele è possibile eseguire tutto il repertorio chitarristico che si possiede, dopo un minimo di esercizio si intende, e come se non bastasse lo si può infilare in uno zaino, in una valigia, in un angolino della macchina, nel cestino di una bici nella borsa da mare, tra l’asciugamano e il doposole, per non soffrire più di quella nostalgia della chitarra che ci prende ogni volta che andiamo e che ci fa desiderare di tornare al più presto. Con il Guitalele GL-1, al prezzo di un’ukulele economico abbiamo una vera chitarra e la possibilità di restare in vacanza per sempre. Ma vi par poco?