Mammina, mammina

Mammina, mammina….
(n.d.r. mi spiace parlare di questo, perche’ tratta di fatti reali e drammatici, nei quali sono coinvolte persone vere che hanno perso la vita. Questo messaggio e’ per restituire la dignita’ che e’ stata loro portata via dai TGiornalai. Una persona che muore non e’ una notizia. Pensateci bene, se il TGSpeaker dicesse: “Aumento dell’IRPEF deciso dal ministro dell’economia. Una Donna affoga cercando di salvare la figlia. Aumento delle sigarette, dell’elettricita’, della benzina, del gas, dell’acqua. Il ministro dell’economia si e’ comprato una barca da quindici metri.” noi spettatori a quali notizie presteremmo piu’ attenzione? la Donna morta e’ una notizia tristissima, un dramma spaventoso per la sua famiglia, gli amici, i conoscenti. Le altre notizie sono un dramma per tutta l’Italia. Ma se le altre notizie non sono date, o sono date marginalmente ed alla morte della Donna viene dato ampissimo spazio ecco che diventa nazionale, se non d’importanza nazionale, anche questa notizia. Ci fa interessare, popolo di guardoni, ad un fatto a cui non si puo’ rimediare, e ci fa disinteressare a quello a cui potremmo rimediare col nostro voto. Poco importa se con questa azione i TGMarchettari entrano nella vita di gente disperata per farne spettacolo, se il loro dolore diventa show. Va bene cosi’, lo share aumenta come lo stipendio dei TGZozzoni.
Tutto questo potremmo anche accettarlo.
Ma cosa succede quendo il dramma non ha avuto testimoni?
Niente paura, i TGNarratori si inventano la dinamica del fatto, si inventano le parole che i protagonisti hanno pronunciato, si inventano tutto.
Mentre la mamma affoga quindi, ecco per il TGZozzone cosa accade:
la bambina grida: “Mammina, mammina, perche’ non ti muovi piu’?” mentre una mano ormai senza vita affiora dall’acqua.

Nel caso di due ragazzi trovati affogati, si sono andati ad inventare che:
il ragazzo A scivola nell’acqua e non sa nuotare. Neppure il ragazzo B sa nuotare ma si getta ugualmente in acqua per salvare l’amico quindi affogano tutti e due. Il racconto naturalmente non era cosi’ sintetico, ma molto drammatico e dettagliato ed i ragazzi A e B venivano chiamati con i loro veri nomi. Poco importava se non c’era alcun testimone, se si dava al ragazzo A la patente di sbadato ed al ragazzo B quella di eroe. Poco importava che quello che il TGspeaker raccontava era frutto della sua fantasia e che se anche fosse stato vero, un minimo di umanita’ e decenza avrebbero impedito la spettacolarizzazione di un evento cosi’ triste. Il servizio era fatto!! Lo spettatore contento! L’aumento vicino.

Come chiamereste voi questa forma di giornalismo? io un nome ce l’ho: pornografia.)

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Category: Bellezze senza tempo

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