Settimana 8. Di compleanni
In realtà oggi dovrei parlarvi di qualcosa che riguarda la colonna sonora di ben due settimane. All’appello mancano infatti i passati 14 giorni… Poco male, recuperiamo facilmente con un filo rosso musicale che unisce questi ultimi tempi.
Adorati lettori (anche se ormai siete più “adorati amici”!!!!), in odore di compleanno – ebbene sì, ho compiuto 33 anni il 17 marzo –si smuove sempre qualcosa nel mio animo allegramente tormentato. Sapendolo, ultimamente mi sono fatta molto furba e programmo in anticipo per la metà di marzo fughe repentine o evasioni a tutta birra dalla mia quotidianità. Se c’è una cosa che ho imparato è che la gratitudine di essere al mondo so esprimerla meglio se riesco a tirare il fiato e a concedermi un po’ di tempo per pensare a quali direzioni prendere nel successivo anno di vita.
Una fortunata congiuntura ha voluto che qualche giorno prima del mio compleanno fosse a Firenze uno dei gruppi che amo. Ho trascorso un po’ di tempo in Toscana preda di malinconie e gioie assolute, così come è sempre ad ogni 17 marzo.
Nessuna colonna sonora è più adatta, quindi, di quella del gruppo che sono andata ad “incontrare”. Benedetti Mumford & Sons, con panciotti e camice sgualcite, sapete raccontare storie che mi piace ascoltare e che aiutano a ricordare qualcosa che mi sembra di aver scordato!!!!
Come avrete capito, ho teorie sicure sul passare del tempo e sulle scadenze. Se per convenzione si sceglie un giorno che dobbiamo scavalcare per diventare un po’ più maturi, allora voglio fare in modo che si tratti di un passaggio che mi permetta di sentire il mio peso nel mondo in una sorta di stravagante Capodanno personale. Adoro i compleanni, ci danno la possibilità di vedere per un secondo oltre il velo del tempo per scorgere cosa desideriamo per noi e le nostre vite. Dura solo un secondo, ma se si è volenterosi può bastare per un nuovo avvio.
Questo mio 33esimo compleanno è stato come dovrebbe essere ogni compleanno, pieno di musica e voglia di ballare, con quel senso elettrizzante e lieve di trovarsi nel bel mezzo di una avventura, con l’idea che qualcuno a casa ti sta aspettando proprio come mamma nel 1980.
E la fortuna di nascere a marzo è davvero una gran cosa. E’ la fortuna dei cambiamenti repentini che non spaventano più di tanto. E’ l’amore per le pozzanghere e per il sole che ti prende alle spalle, per quella zona grigia di passaggio tra una stagione e l’altra, tra un anno e l’altro. La fortuna di marzo sta in quella fiducia quieta, i “venti invernali” provano ancora a soffiare ma tu sai che sono sul punto di spegnersi…