Settimana 35. Di cannoni laser gravitonici
Quando sono un po’ giù pianifico la riscossa cercando, come si dice, di “svoltare” atteggiamento mentale. Ho sempre ritenuto che diveniamo realmente ciò che pensiamo di essere. Lo diceva anche la Thatcher. “I pensieri diventano parole, le parole diventano azioni, le azioni diventano abitudini, le abitudini diventano il nostro carattere, il carattere è il destino di ciascuno! Quel che pensiamo, diventiamo!”
Non sarà una citazione fantastica, eppure mi sembra che, quanto a praticità, la Lady di Ferro scherzasse poco… La mia strategia di risollevamento prevede mangiare un sacco di dolci (a base di cioccolato, per lo più!), guardare film e fare in modo che mi si dicano solo cose carine o raccontino aneddoti zuccherosi riguardanti l’estate. Mi sono convinta del fatto che il mondo sia troppo complicato per poterlo affrontare con i valori glicemici bassi!
Che succede? Da qualche settimana, complici malanni di stagione a cui si sono sommati colpi lavorativi mal assestati “sulle mie reni”, mi rotolo in uno stato che va dall’apatia alla tristezza e dalla tristezza allo sconforto.
Detto questo, alcuni film sono perfetti per il mio piano di ritrovamento del giusto spirito positivo. Della colonna sonora di uno di questi fa parte una canzone che mi piace un sacco far piroettare sul mio giradischi. E’ un pezzo che parla di sogni e desideri tanto semplici quanto fondamentali: un amico, un cucciolo… Pronti? “If only I could have a friend / to stick with me until the end / and walk along beside the sea / share a bit of moon with me”
Insomma, i primi mesi dell’anno mi vedono sempre faticare. Una volta, in Università, la mia Prof di Psicologia dell’Età Evolutiva mi ha spiegato che il motivo sta tutto nel fatto che, essendo nata io a marzo, i mesi di gennaio e febbraio rappresentano per me una faticosissima venuta al mondo. A sentire la Prof il nostro corpo è, in un qualche modo, legato ad un ritmo psicologico di alti e bassi, di piccole “morti” e rinascite, che tiene inevitabilmente conto del periodo in cui abbiamo fatto capolino sulla Terra. Ricordo che mi spiegò tutta una serie di parametri fiosiologici che mutano e variano proprio nei momenti in cui il nostro corpo ha memoria della sua venuta al mondo.
Che dire? Non so bene se il mio fisico stia ricordandosi che tra non molto è il suo compleanno e sia alle prese con un complicato travaglio, ma di certo mi sento come se stessi sulla “Morte Nera”. Presente? Una notte ti svegli e immagini di trovarti su una gigantesca stazione da battaglia spaziale realizzata dall’Impero Galattico. Hai a portata di mano un cannone laser gravitonico e ragioni sulla possibilità di usarlo contro chi, volente o nolente, ti ha messo in buca e ha approfittato della tua buona fede. Non mi piace affatto covare risentimento, ma questo ormai lo sanno tutti. La verità è che provare rabbia mi avvilisce e, per quanto mi riguarda, è più virale di germi e batteri…