Settimana 33. Di previsioni da autoradio
Per la notte di Capodanno ho sempre pronto il mio rito di passaggio del “Cosa sarà?”.
Dopo festa, cena e amici, nel preciso momento in cui ci si siede in auto e si è sulla strada di casa – quell’istante di silenzio dopo le colonne sonore da Veglione – accendo la radio e mi concentro sulla prima canzone del nuovo anno. “Cosa sarà?” mi chiedo e comincio a fantasticare sull’esistenza di una scaltra arte divinatoria in grado di leggere tra le note il nostro futuro.
Beh, quest’anno la radio ha passato “Nord Sud Ovest Est”.
Come in ogni previsione, non si discute sul portatore del messaggio. Certo, avrei preferito qualcosa di più naif e poetico, ma ognuno ha le sue Cassandra. Se l’Universo ha deciso di parlarmi tramite gli 883 ci sarà un motivo, magari il nuovo anno mi vedrà ballare in grande stile come Mauro Repetto (…in effetti, è da un po’ che vorrei tentare un corso di tip tap…).
Detto questo, dal momento che la prima cosa pensata nel 2014 ha riguardato direzioni e strade da prendere, condivido con voi un’idea che mi è venuta in mente: non sarebbe fantastico se allo scoccare della mezzanotte, all’alba del 1 gennaio, ci venisse consegnata una personalissima Guida di Viaggio? Un libretto con qualche indicazione sulle cose principali da fare nell’anno che inizia. Una specie di “Elisa 2014. Gli avvenimenti salienti, i giorni da non perdere e i momenti migliori. Con cartina” oppure “New Rocchi. Alla ricerca del lusso del perdere tempo” oppure “Elisa dalla A alla Z. Sguardi sulla costa est”… va bene, va bene, smetto…
Quando parto per un viaggio solitamente cerco di leggere molto sulla mia destinazione. Non tanto per una assurda mania del controllo (ok, in effetti, anche per quello!), quanto più per avere gli strumenti per avvicinarmi a ciò che mi circonderà, per non cadere vittima dell’esotismo e di uno da sguardo da villaggio vacanza. Ora, della mia Guida di Viaggio, del mio Taccuino con le Direzioni 2014, non pretenderei di avere moti dettagli. Solo qualche dritta, uno o due consigli, una traccia o un percorso per scavallare gli intoppi.
Non temete, lo so, amici, sono solo fantasie e, per giunta, fantasie eccentriche e poco salutari. Se a voler sapere quel che ci attende dietro la curva non c’è mai da guadagnare, vi confesso che l’altro rito del mio Capodanno è quello del “Primo Pensiero Sensato”, ovvero quel preciso palpito del cuore che ticchetta al termine della canzone e mi ricorda che “la miglior cosa del futuro è che arriva un giorno alla volta”.