Settimana 21. Dello spirito di sopravvivenza alle brutture
Questa settimana nella testa mi sono suonate molte parole, così ho pensato di chiacchierare con voi proprio di questo. Sediamoci e “riflettiamo”, quindi, su quei pensieri del tutto inappropriati e inopportuni che ciascuno ragiona tra sé e sé, girando lo sguardo di lato e corrucciando la bocca.
Parlo della modalità “pilota automatico”, dello scollegamento dal tuo interlocutore per partecipare, solo fisicamente, a qualcosa a cui dovresti prendere parte anche con spicchi di te maggiormente eterei come l’intelletto, i sentimenti o lo spirito creativo. Certo, il pilota automatico viene inserito in circostanze particolari: conversazioni noiose e poco piacevoli, discussioni infinite e piene di puntualizzazioni, colloqui sterili e improduttivi.
Beh, questa settimana ho fatto parte, solo fisicamente, in effetti, di conversazioni, discussioni e colloqui. All’alba di lunedì nel bel mezzo di una litigata, alle 8.30 del mattino, nella mia testa e nelle orecchie si è fatta largo una scimmietta giocattolo che, rumorosissima, vestita “alla marching band”, suonava i piatti. E mentre io pensavo che non ci sono abbastanza componimenti per piatti musicali, il mio corpo reagiva, totalmente preparato a coprirmi le spalle, con una serie di “Non saprei, devo rifletterci – “No” – “Sì”.
E quando all’indomani ascoltavo l’ennesima e lunga e insensata giustificazione al non voler finanziare un corso di disegno per bambini (perché, diciamolo, è meglio che vadano a fare basket!) ha cominciato a ronzarmi in testa questa canzone. Non so bene perché ma, mentre il mio corpo si mostrava accigliato e partecipativo, io “dentro” canticchiavo chiedendomi se il mondo ai tempi di Canzonissima non fosse poi migliore, almeno nelle conversazioni e nel canto corale.
Una volta, leggendo Stefano Benni, mi colpì molto la figura di un personaggio da bar che aveva la soglia attentiva piuttosto bassa. Insomma, appena gli si chiedeva uno sforzo seppur minimo, lui pensava “Patata” e cadeva in tranche. Beh, mercoledì, mentre la mia parrucchiera sgridava le sue giovani e carine assistenti, io ho pensato “Caipiroska!!” e mi sono spenta. Il risultato è stato quello di tornare a casa con i capelli verdi… meglio fare attenzione a dove ci si spegne!
Insomma, credo che questo vagare dei pensieri altro non sia che una modalità di difesa nei confronti della quantità di informazioni che, quotidianamente, ci troviamo a gestire e veicolare. Tuttavia, credo che sia anche qualcosa di più, forse è un sistema di raffreddamento del nostro sistema nervoso. In questa calda estate di polemiche e gran discussioni su problemi di lavoro, d’amore e di bollette, il mio metabolismo sceglie la via della spina che una mano birichina stacca dalla presa.
Non so se essere preoccupata o felice per questo metodo naturale e quasi omeopatico di ovviare alla follia…
Certo, il fatto che sabato IO (questa volta corpo e mente) parta per la Scozia mi tranquillizza parecchio. Se continuassi ad incontrare persone faziose, ascoltare lamentele e polemiche, temo che i capelli verdi sarebbero l’effetto collaterale meno grave e preoccupante.
Quindi, buone vacanze! Buono spegnimento!
Ci “sentiamo” tra due settimane
Off!
Fluida e in viaggio, ascolta e stacca.
Sa sopravvivere, scrive.
Colta e sensibile, difende il surriscaldamento intellettivo preservando lo spirito.
“Caipiroska!!”
Applauso.