Settimana 19. Di fotografie
Vorrei condividere con voi, amici, una cosa che mi è accaduta in settimana, un singolo momento, un ritaglio del mio quotidiano. Lo condivido senza un motivo particolare. Oddio, ciò di cui sto scrivendo ha un senso (almeno per me!), ma probabilmente non si tratta di altro che di un pezzetto strappato al mio album dei ricordi e consegnato a voi senza tanti preamboli.
…E non è che in settimana non mi sia accaduto nulla. Me ne sono capitate di cose – di spiacevoli e paradossali- ma come in algebra quando due meno si incontrano, si moltiplicano, e danno vita ad un numero positivo, ho capito che nella mia vita i fatti tristi che si susseguono formano una grande massa che risulta difficile da sezionare con il mio bisturi-penna per ricavarne il pezzettino utile al racconto.
Quindi?
Lunedì sera, attorno le 23.30, rientravo a casa dei miei genitori dopo aver cenato con i ragazzi di uno dei corsi di cui mi occupo per lavoro. Era stata una bella serata a dispetto di una giornata faticosa e di troppi pensieri. Con i ragazzi si era allegramente chiacchierato di libri, di film, di guai “da Notte Rosa” e di come ci si sente quando si fa per la prima volta un saggio di musica rock.
Andavo a casa dei miei genitori per svegliarmi con loro l’indomani, dal momento che erano circa 5 giorni che avevano perso le mie tracce… Beh, stavo percorrendo con la mia auto decrepita le piccole stradine di quartiere quando, svoltando un angolo, ho visto svolazzare tra le case e salire in un cielo nero-nero qualcosa di luminoso.
A meno di non aver avvistato un ufo, penso si trattasse di una lanterna solitaria, affidata al vento da non si sa chi. In quel momento il mio nuovo cd-ossessione-da auto ha intonato la melodia di questa canzone.
Con la macchina ferma in mezzo alla strada e la voce di Tom Smith che usciva dai finestrini abbassati, eco tra le vie deserte, me ne sono stata lì, perplessa ed esitante, con il naso in alto ad osservare quella luce tremula che docilmente si allontanava, per volare sempre più alta.
La musica ha attirato un vecchietto, del resto mi trovavo tra due palazzi.
“Signora (vabbè, era buio!!!), tutto bene? Ha un guasto alla macchina?”
“No, no… scusi… sto guardando quella cosa lassù!”
Pausa.
“Ah. Mohhh va là, che quelli sono i brutti pensieri che volano via. Vada a dormire che è tardi!”
E sono andata a dormire pensando di aver vissuto uno di quei rari e sporadici momenti in cui una musica che arriva a caso è perfetta per il tuo cuore e per quello che stai vivendo. Capite di cosa parlo? Insomma, di quell’attimo in cui la vita sembra un film, tu ci sei dentro e ti auguri che qualcuno degli spettatori non perda, almeno lui, il filo.
Come vi avevo anticipato questo pezzo non è nulla più di una istantanea, ma mi andava di farvela “vedere”. Con gli amici si condividono gli scatti dell’estate, no?