Settimana 10. Di eroi
Stranamente e inaspettatamente è stata una settimana piena di musica. Tra i mille-milioni di colonne sonore sulle quali la mia vita è scorsa come su un grande schermo, ammetto di aver ascoltato, lunedì, una canzone che mi ha dato modo di ragionare (o sragionare, come più spesso accade!) su una cosa in particolare.
E saranno state le esalazioni del detergente alla candeggina, ma ho cominciato a pensare agli eroi, o almeno a quelli che ritengo tali. Le vette delle mie classifiche eroistiche contano mamma e papà, chi salva la vita alle persone, chi lotta per fare qualcosa di buono ogni giorno, gli amici che sopportano i miei difetti con amorevole pazienza e una manciata di scrittori… Ma volendo evitare pensieri pesanti (non sopportabili ugualmente il lunedì e il venerdì!) ho cominciato ad interrogarmi su quelle figure mitiche che non si può fare a meno di ammirare, “eroi non eroi” apprezzabili e stimabili per un certo lato del carattere, un gesto, un modo di fare, una abilità che si vorrebbe possedere… Complice la leggerezza scavezzacollo degli anni 80, mi sono chiesta chi siano i miei eroi “marginali”, quelli che siedono nell’Olimpo ma, come dire, non sugli scranni dorati.
Senza dubbio, ammetto che il mio gatto sia tra gli animali che stimo di più. Possiede una garbata vocazione al comando, direi una inclinazione naturale ma gentile al Dominio Supremo. Binga conquista spazi e guadagna terreno con una tale grazia da lasciare tutti sconcertati: la sua ultima “preda” è stata la mia poltrona preferita, a quei rotolini di ciccia e alla cortese richiesta di cedere non ho potuto fare a meno di capitolare. Complimenti alla sua discrezione e nonchalance nell’imporre qualcosa e chapeau alla sua tecnica di espugnazione espulsiva… bisognerebbe brevettarla e insegnarla a qualcuno dei nostri politici!
Anche “l’idraulico che rilascia fattura” ha un posto di rilievo nella mia classifica. Credo che ad affascinarmi sia quella parvenza a non voler fare sotterfugi, raggirare o scendere a disdicevoli compromessi.. Forse prende origine da qui la leggenda metropolitana della fortuna amorosa degli idraulici… Uomini staccate fatture se volete conquistare donne a mazzi (“a mazzi” – intesa come gran quantità – si dice anche fuori Romagna??)!!
“Un eroe non eroe” è poi certo l’inventore del mascarpone e su questo non accetto discussioni.
Mangiare il mascarpone è come “mangiare il Natale”, il cuore si scioglie in mille stelline di riconoscenza per l’esistenza del cioccolato e della frusta elettrica. A volte le nostre papille gustative ci avvicinano molto al sentimento dell’amore assoluto, no?
Nel mio Olimpo c’è anche “chi si mette di lato in una strada affollata perché si riesca a passare entrambi”. E’ un gesto che mi piace e molto potente. Se non ci si prende cura gli uni degli altri direi che, allora, è meglio vivere in un eremo.
Ok, mi rendo conto di esssere una persona che si accontenta di poco, ma sono felice di essere grata per la gentilezza, l’onestà o l’ingegno altrui… anche quando quella gentilezza, onestà e ingegno si ritrovano a piccole dosi in piccole cose.