MISS-IPI
L’immagine è classica. Un locale fumoso dove si consumano alcolici, un piccolo palco ove un bluesman suona il suo disperato amore perduto ai poco interessati, scarsi, avventori e una donna seduta davanti al bancone, che pensa che dopo, se il bluesman non sarà troppo ubriaco, potranno ubriacarsi insieme.
Questo è blues ragazzi. Cosa c’entrano le donne col blues? andiamo, è una musica troppo semplice per loro, gli va stretta, quando entrano nel blues lo fanno, in genere, come cantanti e subito lo stravolgono con interpretazioni eccellenti che lo portano a diventare qualcos’altro, qualcosa che se si vuole si può sempre chiamare blues, ma sta al blues esattamente come al blues sta il free jazz.
Il blues sono dodici dannate battute e sopra un lamento. Nient’altro. Troppo poco per le donne.
Ma in quel locale ora è una donna che suona le dodici battute e al bancone c’è qualche uomo in confusione che, sicuro che non si ubriacherà con la blueswoman, si ubriaca da solo e pensa che dovrà esercitarsi ancora un bel po’ se su quel palco ci vuol salire lui.
Un giorno vidi un filmato di Elizabeth Cotten, su un palco, con la sua chitarra rovesciata e pensai che quello che suonava era bello, che se ci fossero state più Elizabeth Cotten, nel blues, il blues sarebbe stato migliore di quello che era, che avrebbe avuto un taglio meno lacrimoso e più fantasioso. È quello che ho pensato anche vedendo un filmato di MISS-IPI.
MISS-IPI è quello che si potrebbe definire una one-girl-band, poichè oltre a cantare e suonare la chitarra, suona varie percussioni con i piedi. E suona il blues.
Personalmente se una donna suona il blues, quello vero, il nostro, le farei incidere dischi a pioggia, per il solo fatto che lo fa, anche se non fosse brava, invece MISS-IPI è anche brava, il suo strumming cadenzato evoca facilmente l’incedere del grande Mississippi, e ci si chiede in che angolo del suo cuneese l’ha immaginato, e tiene il ritmo sulle sue percussioni “a piede” in maniera perfetta, roba che io, dopo anni di onorato picking, alla seconda strofa già sarei in completa confusione[superemotions file=”icon_mrgreen.gif” title=”{#superemotions_dlg.mrgreen}”]. Se proprio dovessi trovarle una pecca dovrei indicare la voce un po’ troppo “chiara”, dovrebbe forse buttarci un po’ di sabbia e sarebbe perfetta, ma non è un vero difetto, è solo il mio modo di evocare il blues…
Molti musicisti, quelli che si dannano su un palco, credono che il look sia importante. Si sbagliano. Curare il look facilmente porta a trasformarsi in pagliacci. Quel che conta è lo stile, l’attitudine. Lo stile è quello che consente di imbracciare uno strumento con la disinvoltura che si ha usando una parte del proprio corpo, un braccio o una gamba. Quanti musicisti suonano tenendo la chitarra a “girocollo”? potranno anche essere bravissimi, ma chi li ascolta avrà sempre di loro l’immagine, un po’ imbarazzante, della chitarra a un centimetro dal mento.
L’attitudine consente di far parte di qualcosa, un movimento o un genere musicale, in maniera completa, senza prenderne solo le parti superficiali. MISS-IPI ha stile e attitudine, per certi versi mi ricorda una delle mie artiste preferite, Cat Power. Quando una donna entra a far parte di un ambiente che è prevalentemente maschile, molto facilmente assume anche gli atteggiamenti maschili più superficiali oppure cerca di coniugarli al femminile, con il risultato di apparire sempre poco credibile. Credo che nè Cat Power ne’ MISS-IPI facciano questo, entrambe si presentano in modo molto semplice e spontaneo, senza maschere e travestimenti, come donne che fanno musica. Se solo ce ne fossero molte altre così.
Maggiori informazioni su www.myspace.com/missipi