Le corde
Le corde sono la croce dei principianti. Anche dei non principianti, a dire il vero, ma chi è alle prime armi ha un problema in più: vorrebbe che quelcuno gli desse delle regole ferree, metodi precisi e sistemi sicuri, scordando che l’incertezza, ahimè, domina sovrana il nostro mondo… giustamente, in presenza di opinioni discordanti o in totale assenza di opinioni, il principiante comincia a crearsi le regole da solo, che tutto sommato è la via più breve per imparare le cose, sulla propria pelle 😉
Quando parlo di “principianti”, che sia bene inteso, non ho alcuno spirito canzonatorio, di supponenza o altro. Il principiante è colui che comincia qualcosa. Tutto qui. È piuttosto preoccupante il fatto che anch’io, dopo tanti anni, continui a essere un principiante 😆
Così è. Per evitare di pagare troppo l’inesperienza, è bene che chi abbia qualche buon consiglio da dare lo dia, e che chi ha bisogno di riceverlo sia disposto seriamente a farlo, altrimenti tutto diventa una enorme perdita di tempo…Il principiante spesso si compra una chitarra classica, poi vorrebbe migliorare il suono montando delle corde metalliche. Non lo fate mai. Ecco cosa capiterà: Il manico si piegherà orribilmente e irrimediabilmente e dovrete buttare la chitarra senza poter vedere le altre conseguenze possibili, crepatura e/o distacco del ponte, rottura della paletta. La chitarra classica va usata solo con le corde di nylon!
Molti danno alle corde una importanza eccessiva e cercano in modo famelico novità che migliorino il suono e forse addirittura l’esecuzione. I fabbricanti alimentano questa importanza magnificando caratteristiche e meraviglie che si manifesteranno subito dopo l’acquisto.
A onor del vero spesso le corde hanno caratteristiche timbriche differenti, tra i vari modelli, però queste caratteristiche tendono a svanire man mano che le corde si assestano…forse è una strategia di mercato, dopo una settimana il povero chitarrista già pensa di cambiare l’intera muta per riafferrare il timbro perduto.
La differenza più importante, nelle corde, non è tanto tra le marche, quanto nella scalatura.
Una chitarra acustica suona bene partendo da una scalatura .12, mentre una classica con una tensione “strong” da’ il meglio di se’. È chiaro che le nostre chitarre di fascia medio-bassa non sempre sono in grado di tenere questi pesi, anche se sono munite di truss-rod, occorre perciò agire con un po’ di intelligenza, cominciare con mute leggere, e vedere la “reazione” del manico e le varie possibilità di intervento…
Io uso, su ogni strumento, le corde Martin. Sono di ottima qualità, hanno un suono che non decade molto e soprattutto, costano poco.
Spesso alla rottura di una corda, il nostro principiante si pone la fatidica domanda: “cambio la corda o tutta la muta?” è una domanda assurda… se la muta è vecchia tanto vale cambiarla tutta, se è nuova è meglio cambiarne una sola sostituendola con una di uguale spessore (tranne qualche caso particolare, la tensione sarà più o meno simile). Quando si sceglie una muta per la propria chitarra, neturalmente, sarebbe meglio informarsi sulla reperibilità di corde sciolte, in particolare di SI e MI cantino, e acquistarne un paio di ricambio…bisogna ricordare che le aziende serie, una volta, mettevano nelle mute sempre un paio di MI cantini, ora non lo fanno più, nella speranza che a ogni roittura il principiante sostituisca tutto il set….
Una cosa che molti chitarristi patiscono è l’operazione del cambio delle corde. È una cosa noiosa, lo ammetto, però occorre farla bene, senza esagerare, naturalmente.
La regole generali sono queste:
- cambiate le corde una alla volta, cominciando dal MI basso
- Prima di sostituire la corda successiva accordate la corda appena montata
- Tagliate gli eccessi di corda alla paletta
- Se state operando su una chitarra classica sistemate dietro al ponte qualche grosso post-it, per proteggere la tavola
- Il MI basso richiede, alla chiavetta un paio di avvolgimenti, al massimo, di corda, il MI cantino 5 o sei, le altre corde dovranno avere valori intermedi.
- A queste regole generali se ne può aggiungere un’altra mia personale: ogni volta cha accordate la corda appena montata riaccordate anche tutte quelle precedenti, aiuterà il manico a mantenere la stabilità e inoltre, sembra strano, evita di fare quella operazione che tutti consigliano che è lo strappo delle corde. Io non lo faccio. Dopo aver montato le corde in questa maniera suono un po’ riaccordando le corde che cedono un pò e dopo una mezz’ora l’accordatura tiane già abbastanza bene. Le mie corde Martin, sono stabili già dopo un giorno!!!
Vi sono molte scuole di pensiero su come annodare le corde di una chitarra classica, al ponte e alle meccaniche, diciamo che quella perfetta è questa:
- Le quattro corde più basse vanno legate con un solo nodo e il capo della corda deve ripassare dietro al ponte vicino al foro da cui è entrato. In devinitiva il nodo deve essere largo e il capo della corda sarà bloccato dalla tensione della corda stessa
- Il capo della corda dovrà essere ulteriormente fermato facendolo arrivare sotto la corda successiva, quindi dovrà essere tagliato
- Il SI e il MI cantino potranno avere un giro in più
- alla chiavetta occorre fare una specie di nodo di sicorezza: si infila la corda facendola uscire dal perno per la lunghezza desiderata, poi la si ripiega verso il foro d’entrata facendola passare sotto se stessa. Accordando il capo della corda rimarrà sotto gli avvolgimenti rendendo più staboòe l’accordatura
Io non faccio (più) così. Quando l’accordatura si è stabilizzata, slittamenti non ce ne sono più quindi il nodo di sicurezza diventa inutile. Non faccio passare, al ponte, il capo della corda sotto quella successiva, operazione che mi pare più estetica che altro e limito il nodo “largo” solo alle corde ricoperte.
Per finire consiglio vivamente di pulire spesso le corde, con prodotti specifici o anche solo con un panno, vivranno molto più a lungo e più a lungo suoneranno bene!!