L’armonica. Costruzione e scelta.
Questo è un bell’argomento…
La scelta di una armonica è soggettiva, al di là dei materiali con i quali è stata costruita quel che conta è che vi piaccia il suono e che vi troviate bene a suonarla.
Purtroppo difficilmente un negoziante vi lascerà sputacchiare in un’armonica che forse non comprerete, e anche comprarla su internet esclude, ovviamente, la prova. Per sceglierla dovrete basarvi su altri criteri quali la conoscenza diretta del modello, la fiducia in una marca, l’adozione da parte di musicisti importanti, consigli di amici, schede tecniche trovate magari proprio su internet. Per quest’ultima possibilità date una occhiata ai link sull’armonica presenti sul sito.
Se un negoziante vi lascerà provare l’armonica non compratela. Probabilmente è piena di sputacchi di altri probabili compratori 🙂 Esistono anche attrezzi che, soffiando aria, consentono di sentire il suono dell’armonica. Meglio che niente, ammesso che il vostro negoziante ce l’abbia.
Personalmente credo che le armoniche Suzuki siano le migliori, sono costruite con una tecnologia avanzata e anche il modello più economico, suona benissimo. Devo dire che non ho mai provato la Easy Rider, che costa sui sette euro, ma sono convinto che non sia male neanche lei 🙂
Le marche di cui potete fidarvi sono: Seydel, tedesca; Hering, brasiliana; Bushman, americana; Tombo, giapponese e naturalmente la tedesca Hohner. Probabilmente non ne ho inserita qualcuna di importante, ma è solo perchè non la conosco. La Lee Oskar non l’ho citata perchè sono in realtà commercializza dei modelli costruiti dalla Tombo. La qualità, alta, è la stessa.
Il consiglio che mi sento di dare è di non comprare armoniche, anche delle marche suddette, troppo economiche (Vedi l’articolo su questo argomento) perchè vi daranno poche soddisfazioni.
Un altra cosa che forse non sapete è che le armoniche non sono accordate tutte nella stessa maniera. Non sto parlando di armoniche di tipo differente, come quelle cromatiche, o con accordature speciali (a spirale o in minore). Sto parlando di armoniche diatoniche blues che all’apparenza sembrano essere accordate uguali.
La questione è relativa a come l’orecchio umano percepisce certe frequenze in pratica, su un’armonica, un’ottava divisa in dodici note uguali (cioè a uguale distanza tra loro) produce degli accordi non molto buoni e qualche nota ha bisogno di essere leggermente “corretta”. Questa accordatura, chiamata “Just Tuning” è presente nel 90% delle armoniche presenti suol mercato.
Suonando delle melodie però capita esattamente l’inverso e un’armonica accordata perfettamente, cioè in “Equal Tuning” è sicuramente preferibile.
Per ovviare a tutta questa imperfezione alcune armoniche sono accordate in “Tempered Tuning” che è proprio una via di mezzo e suonano bene sia per accordi che da soliste. O suonano male sempre. Dipende dai punti di vista. La Marine Band dovrebbe essere accordata in “Tempered Tuning”.
Una belissima armonica in Just Tuning è la Hering Vintage. Una delle mie armoniche predilette, la Hohner Golden Melody, è invece accordata in Equal Tuning. Certamente è il mio orecchio a essere difettoso ma io trovo che sia una delle migliori anche a suonare per accordi… non so… forse sono accordato anche io in Equal Tuning :-)o forse non è il caso di farne una malattia: se qualcuno mi regalasse una Hammond Suzuki non mi preoccuperei affatto di come è accordata, mi preoccuperei dei mascalzoni a cui piacerebbe sottrarmela!
Ma credo che si debba andare a concludere questo argomento con qualche informazione su come è costruita un’armonica, quindi, se siete professionisti, potete smettere di leggere qui. In caso contrario sappiate che io non sono un professionista ma un maldestro zufolatore, e posso tranquillamente dire sciocchezze!!!!
Dunque l’armonica ha un corpo centrale chiamato, dagli anglofoni, “Comb“, una volta era in in legno, ora viene costruito nei più svariati materiali, legno, plastica, PVC, acrilico, ottone, acciaio e chi più ne ha più ne metta. I risultati sono sempre ottimi e le timbriche sempre eccellenti. Al Comb viengono avvitati i “Reedplates“, che sono le barrette sulle quali sono rivettati, o in qualche caso avvitati, i “Reeds“, o meglio le ance. Questi Reedplates sono in genere di ottone, ma possono essere anche in altro metallo, e il loro spessore è quasi sempre inferiore al millimetro. Ricordate, più i Reedplates sono spessi e più l’armonica suonerà meglio, la Vintage di cui sopra ha i Plates in ottone spessi 1,3 millimetri, e si sente, suonandola!!!
Un altro fattore da tenere in considerazione sono le viti che fissano i Plates al Comb: maggiore è il loro numero più stabili saranno i componenti e meglio suonerà l’armonica. Molte armoniche famose e importanti sono fissate, per motivi inspiegabili, con tre sole viti costringendo gli armonicisti “avanzati” ad aggiungercene altre. Se comprate un armonica cercate di vedere con quante viti è fissata. La nostra Vintage usa cinque viti per i plates e due per i covers. Sette viti non sono niente male!!! 🙂 la “mia” Golden Melody ne ha però addirittura 9! molto meglio!
La parte esterna dell’armonica, il guscio, sono le Covers, sono in metallo anche se esistono delle eccezioni qualche esperimento con la plastica, riuscito o meno, e qualcuno con il legno. La Suzuki Pure Harp oltre al Comb ha anche le Covers in palissandro. Cosa da far venire i brividi, anche senza conoscerne il prezzo!!!
Per le Covers il discorso è uguale ai Plates, più sono spesse meglio è. Di quest’ultima cosa non sono però così sicuro perchè ho armoniche dalle covers molto sottili che suonano piuttosto bene. Il fatto è che le covers non sono solo una protezione per le ance o una impugnatura, sono anche una piccola cassa di risonanza e il suono, le vibrazioni, le frequenze han vie e abitudini misteriose, almeno per me 🙂 a mio parere le Covers più efficienti, e più belle, sono quelle in ottone. Come buon esempio cito ancora la Vintage, che ha delle cover in ottone, spesse e ben decorate. Complimenti alla Hering per questa bella armonica!!!