Jorma Kaukonen & Hot Tuna
Jorma e’ un grande. Ha formato gli Hot Tuna quando faceva parte di uno dei piu’ famosi gruppi del mondo, al solo scopo di divertirsi. Eccoli qui nel ’74, il primo a sinistra è Jack Casady, suo eterno “compare” prima nei Jefferson, poi negli Hot Tuna
E quando ha lasciato gli Airplane (che nel frattempo cominciarono a chiamarsi Starship, senza far mai piu’ nulla di buono) ha continuato con gli Hot Tuna, divertendosi come un pazzo e diventando contemporaneamente uno dei chitarristi piu’ quotati del mondo.
Sotto potete vederli come sono adesso.
Una notizia della quale pochi sono a conoscenza: prima di formare gli Airplane Jorma era stato (per un tempo breve, ma documentato in qualche incisione) il chitarrista di Janis Joplin!!!!!
Tra l’altro Jorma aveva, ai tempi, un bellissimo modo di suonare la chitarra, non parlo di suono, parlo di immagine. Di maniera di imbracciare la chitarra.
Se guardate bene ognuno ha uno stile particolare. Per esempio Bon Jovi e Bruce Springsteen, la mettono molto in evidenza, il loro e’ un modo “eroico” appaiono come l'”uomo” e la sua “arma”. Io, ma forse lo sapete gia’, vado pazzo per lo stile di Slash spaventosamente punk nonnostante il suo tecnicismo spinto.
Jorma Kaukoneen era un tutt’uno con la chitarra. Non c’era lo strumento e il musicista, c’era solo un tizio che produceva musica. E questa impressione la danno solo alcuni (non tutti) chitarristi blues. E’ strano neh?
I chitarristi blues elettrici si dividono in due categorie: gli intellettuali e gli stradaioli. Jorma Kaukonen, elettricamente parlando, e’ uno stradaiolo, si diverte a suonare e non gli frega una cippa della forma, dello stile, del suono e di tutte quelle cose li’. Prende la chitarra e suona. Non vi aspettate Stevie Ray Vaughan…Jorma e’ molto piu’ diretto,scatenato e anche sgangherato, in perfetto stile blues…
Acusticamente parlando, viceversa, pur cercando, e ottenendo, un feeling da strada, Jorma non riesce a nascondere l’enorme tecnica e le sue interpretazioni originali, o rifacimenti di classici, diventano immancabilmente oggetto di studi da parte degli appassionati. Basti pensare che la versione “definitiva” di quel grande classico che e’ “Hesitation Blues” e’ considerata quella di Jorma Kaukonen. Io comunque vi consiglio da “The phosphorescent rat”, l’interpretazione di un altro grande classico “Sally where’d you get your liquor from”, scritto da quello che forse e’ stato il piu’ grande bluesman della storia, il Reverendo Gary Davis.
Vorrei aggiungere ancora una cosa: se io non son mai diventato un grande tecnico della chitarra acustica (e nemmeno delle altre per la verita’ ) la colpa e’ di Jorma Kaukonen!!!!!
Il grande chitarrista e divulgatore Andrea Carpi, nei primi anno settanta, cercava di diffondere, attraverso le riviste di musica, l’uso della tablatura. Ottenne uno spazio fisso su Ciao 2001 e in ogni numero proponeva la trascrizione di qualche pezzo.
Al contrario di altri che le trovano ostiche, io scoprii che ero in grado di leggere le tablature molto velocemente e tutto contento gia’ mi vedevo un futuro alla Eric Clapton o alla Santana. Il bravo Andrea proponeva intavolature di Guccini, De Gregori e cosi’ via…un giorno scrisse: “e ora proviamo qualcosa di piu’ divertente!” e propose un brano degli Hot Tuna (non ricordo quale).
Sangue di Giuda e Cacchio di Buddha! Altro che Guccini e De Gregori! li’ la tablatura la leggevo, si’, ma mica riuscivo a suonarla! c’era da mettersi con pazienza e provare misura per misura, trovare la giusta diteggiatura…rompersi le palle senza la certezza del raggiungimento dell’obbiettivo.
Cosi’ dissi “non sono portato” e lasciai perdere.
E’ strano che a tanti anni di distanza mi sia venuta la voglia, e la pazienza, di mettermi a suonare (o almeno provarci) proprio i brani che mi fecero desistere: John Hurt, Blind Blake, Gary Davis e, naturalmente, il grande Jorma…
Non so se avete ben presente quel che e’ la “critica”. I critici, si dice, sono artisti mancati che, non sapendo creare, si limitano a distruggere. Se fosse cosi’ andrebbe anche bene…in genere la critica segue le mode del momento, pronta a scordare oggi quel che ha detto ieri e a osannare cio’ che domani distruggera’. I critici solitamente non sono davvero esperti, si limitano a scrivere crecando di pararsi il culo e il posto di lavoro. La critica musicale, ai giorni nostri, e’ piuttosto tranquilla memore, probabilmente, dei disastri degli anni ’70.
Negli anni ’70 la critica aveva deciso che il rock doveva essere riconosciuto come “cultura”, e agiva di conseguenza. Che cazzata, chi doveva consegnare al rock questo riconoscimento? il tempo decide, non le riviste o le TV. In ogni caso la musica Rock, per questi individui, doveva avere dei “contenuti” imprtanti, doveva essere intransigentemente intellettuale. I Led Zeppelin venivano stroncati senza pieta’, cosi’ come gli Stones, gli Who ecc. ecc , quegli stessi gruppi che ora son considerati pietre miliari e colonne portanti della cultura rock. Il rock’n’ roll e il blues erano considerati “roba vecchia”, roba popolare che non avrebbe mai fatto fare il salto di qualita’ al Rock. Volete sapere chi erano coloro che la critica riteneva bravi?
Stomu Yamasta’s East Wind. Vi dice qualcosa questo nome?
Sapete qual’era il miglior gruppo del mondo? I Gong. Il miglior chitarrista? Steve Hillage. Qualcuno li ricorda?
Nel 76 il punk si porto’ via tutto. Distrusse la critica e quella musica artificiale e pretenziosa senz’anima, senza cultura. Per paura di essere presi per il culo, sputazzati, ridicolizzati e sbeffeggiati i musicisti si rimisero a suonare quel che sapevano suonare e la critica si dette una bella calmata, tornando a contrare quel che davvero contava: nulla.
Quah! purtroppo usci’ nel ’74. Era firmato dal solo Jorma Kaukonen e fu stroncato senza pieta’ dalla critica: cos’erano queste cosette acustiche e blueseggianti che il chitarrista dei Jefferson Airplane andava suonando? non danneggiava gia’ abbastanza la musica rock con gli Hot Tuna?
Inutile dire che Quah! e’ un disco meraviglioso che dovreste tutti procurarvi: c’e’ solo la voce calda e rilassata di Jorma e la sua chitarra acustica. Contiene il classicissimo blues Police Dog Blues. Un brano che anche una “mano di pietra” puo’ tentare di suonare (Genesis), il solito brano di Gary Davis (I’ll be Alright) e molti altri dei quali, l’ascolto, ti mette in pace col mondo o, perlomeno, d’umore migliore.
Provare per credere.