Jeff Beck
Signore e Signori….
Jeff Beck
In una chitarra cercate raffinatezze celestiali o rozzi riff velocissimi? prelibatezze tcniche o trilli argentini? qualunque cosa cerchiate Jeff Beck ce l’ha…e anche cio’ che non stavate affatto cercando. Vi piace un genere? Jeff Beck l’ha suonato. Vi piace uno stile? Jeff Beck l’ha usato.
Il termine “genio sregolatezza” e’ stato inventato per meglio definire Jeff Beck. Un musicista superbo e una persona incomprensibile. Per essere piu’ precisi non gli frega un cazzo di niente.
Non gli interessa essere una star, non gli interessa far soldi, non gli piace la sua faccia sui cartelloni, non vuole fans adoranti.
Vuol solo suonare. Quando ne ha voglia. E se non gli viene voglia non suona.
Apparve negli anni ’60, per la prima volta, con gli Yardbirds, un compassato gruppo inglese che faceva blues. Jeff rimpiazzo’ il chitarrista precedente che si chiamava Eric Clapton. Compassato era il gruppo, non Jeff, uno svitato ventenne che faceva quel che voleva, a volte si presentava ai concerti, a volte no, a volte arrivava in ritardo, a volte se ne andava prima. Ma quando suonava era ancora peggio! Sfasciava le chitarre, le dava fuoco, le strusciava contro gli amplificatori, si dimenava per terra, saltava correva. In seguito questi atteggiamenti furono adottati da altri, per spettacolarizzare i loro show, ma per gli Yardbirds Jeff Beck era una mina vagante, non potevano cacciarlo perche’ era troppo bravo, ma era troppo inaffidabile, cosi’ assunsero Jimmy Page come bassista e, quando Jeff non si presentava, suonava lui la chitarra. In seguito decisero di suonare con due chitarre soliste, ma Jeff Beck era gia’ stufo e se ne ando’
Formo’ il Jeff Beck Group con Ron Wood al basso, Rod Stewart alla voce, Nicky Hopkins al piano (che incise anche in italia con i La Bionda). Non ricordo il nome del batterista…
Poi creo’ un supergruppo chiamato Beck, Bogert & Appice. Poi suono’ con un sacco di gente. E continua a suonare tuttora, quando gli gira.
La leggenda vuole che non si eserciti neppure un minuto alla chitarra e che cambi le corde solo quando si rompono…sara’ vero? conoscendo il personaggio son propenso a crederci.
Quando John Taylor lascio’ i Rolling Stones, Mick Jagger e Keith Richards pensarono immediatamente a Jeff Beck come nuovo chitarrista, fisicamente si adattava, era abbastanza fuori di testa ed era il meglio che ci fosse in circolazione…ma poi ci ripensarono, visti i precedenti del personaggio ebbero un po’ paura (fece paura anche agli Stones!!!) ma soprattutto pensarono che un tipo cosi’ gli avrebbe rubato la scena, cosi’ assunsero Ron Wood, chitarrista mediocre, ma meno pericoloso!
Jeff Beck ha inciso molti album solisti mixando generi e influenze e creando quello stile che alcuni chiamano fusion…
Su quale sia il suo disco migliore ci sono pareri discordanti, forse perche’ son tutti belli e interessanti. Io vi consiglio Blow by Blow, un lavoro incredibilmente complesso, a un ascolto approfondito, ma anche fruibile in modo leggero e disimpegnato.
Jeff Beck e’ stato per tutti gli anni ’60 e ’70 e buona parte degli ’80 tecnicamente inarrivabile per ogni altro chitarrista e anche se in seguito la tecnica si e’ evoluta andando verso direzioni inaspettate, per cio’ che ha scritto e suonato e per i riconoscimenti del pubblico e di tutti i suoi colleghi, probabilmente Jeff Beck e’ stato il piu’ grande chitarrista nella storia del Rock.
E scusate se e’ poco.
Un aneddoto raccontato da Maurizio Vandelli.
Era il periodo in cui a Sanremo partecipavano anche gruppi stranieri.
Maurizio Vandelli era in un corridoio, aspettando il suo turno di salire sul palco e imbracciando la sua Gibson Firebird nuova fiammante.
A un certo punto gli si avvicina un tizio brufoloso, coi capelli unti e gli dice
“che bella chitarra, me la fai provare?”
Maurizio Vandelli e’ un po’ seccato, borbotta “che rompiballe”, poi gli allunga la chitarra pensando “speriamo che non me la unga”.
I tizio prende la chitarra e comincia suonare riff al fulmicotone e scale a velocita’ allucinante, una cosa mai vista sulla faccia della terra. Poi dice “grazie”, riconsegna lo strumento e se ne va.
Maurizio Vandelli rimane inebetito a fissare la chitarra, poi vede un addetto e gli chiede “Ma chi era quel tipo unto che ha suonato la mia chitarra?”
“Ah, il chitarrista del gruppo che suona dopo, gli Yardbirds, si chiama Jeff Beck…”