Intervista alla blogger Claudia Camanzi
Questa volta ho avuto il piacere di farmi una chiacchierata con Claudia Camanzi la blogger di “Ukulele che Passione” un blog davvero ricco di informazioni. Questo blog, oltre a trattare molti aspetti tecnici e curiosità, ha avuto il merito di dare voce a tanti artisti che hanno deciso di dare all’ukulele un ruolo fondamentale. Andiamo a conoscerla meglio..
Ciao! Parlaci un pò di te e come nasce la tua passione per l’ukulele.
Beh, la mia passione per l’ukulele è nata facendo un “giro lungo”. Prima di scoprire questo strumento ho frequentato due anni di lezioni private di pianoforte. Questo per vari motivi, primo tra tutti perché mi è sempre piaciuto ascoltare musica in generale e a scuola ho fatto solo il flauto dolce, sinceramente poco accattivante per un’adolescente. Poi, quasi per caso, i miei hanno acquistato un pianoforte verticale (loro lo hanno fatto solo perché gli piaceva come mobile d’arredo) e da lì mi è venuta voglia di imparare quanto meno a strimpellarlo perché mi dispiaceva rimanesse lì inutilizzato. Fatto questi due anni, avevo voglia di uno strumento “portatile” per poterlo suonare dove volevo. A questo punto ho provato la chitarra di un mio cugino, che non la suona più, ma mi è risultata troppo grande considerato che essendo disabile su sedia a rotelle potevo suonarla solo stando seduta. Quindi mi è venuto in soccorso internet. Ho fatto una ricerca di qualcosa di simile alla chitarra e ho trovato l’ukulele. Mi sono informata un pò, mi sono iscritta al sito di Youkulele e da lì ho iniziato a capirci qualcosa e a vedere che mi piaceva. Così ho deciso di prendere il mio primo ukulele, un Mahalo rosso di plastica da 25 euro. E da lì è iniziata la mia passione, che cresceva sempre più. Fino ad arrivare ad avere quello che ritengo il mio primo ukulele serio, un Ohana soprano regalatomi dal mio fidanzato.
2) Come nasce il tuo blog?
La nascita del mio blog è dovuta ad un periodo molto negativo della mia vita. Due anni fa mi sono rotta il femore e questo ha provocato altri problemi che mi hanno fatto stare ferma a letto 9 mesi. Avendo tali problemi non potevo stare nelle posizioni che ritenevo più comode, ma la maggior parte del tempo dovevo stare o a pancia sotto o sul fianco. Questo mi impediva di suonare come si deve anche solo per passarmi il tempo. Quindi ho iniziato a pensare a cosa avrei potuto fare rimanendo sempre nel discorso dell’ukulele e così mi è venuta quest’idea. Poi mi sono messa “a tavolino” per capire come svilupparla e quando ho avuto le idee più chiare l’ho messa in pratica. E devo dire che la gestione di questo blog mi ha aiutato a superare quel momento negativo perché mi teneva con la testa impegnata. E alla fine da una cosa negativa ne è venuta fuori una molto positiva.
3) Hai intervistato tanti ukulelisti! C’è qualcuno che vorresti intervistare e che ancora non sei riuscita a contattare?
Sì. James Hill, che sono riuscita a contattare via mail ma che ancora non mi ha risposto. E Jake Shimabukuro, di cui non ho ancora trovato nessun contatto a cui potergli scrivere per chiedergli l’intervista. Poi mi piacerebbe intervistare anche Morgan che ultimamente l’ho visto spesso con un ukulele, ma anche di lui non ho trovato ancora nessun contatto a cui scrivere.
4) Cosa ne pensi della scena ukulelistica italiana? Pensi si evolverà?
Sinceramente penso ci siano già tanti ukulelisti molto bravi in Italia, spero che gli italiani piano piano riescano a capire quanto è bello questo strumento, così da andare oltre ad una pubblicità in cui l’ukulele appare come giocattolo stupido, almeno secondo il mio punto di vista. Come ho scritto anche nel mio blog, mi piacerebbe un giorno andare in un negozio di musica qualsiasi e trovare anche i cd di questi ukulelisti che lo meriterebbero molto di più di certi cantanti presenti ora nel panorama musicale italiano. Penso che ci siano le potenzialità perché si evolva la scena ukulelistica italiana, questo anche grazie al passaparola di appassionati. A me personalmente è capitato sempre più spesso di parlare di questo strumento a persone che non lo conoscevano e sono rimasti stupiti dalle potenzialità. E sono sicuramente la prima a dire che continuerò a parlare di ukulele con le persone che incontro, ma anche dei musicisti che suonano questo strumento. In modo da poter contribuire, nel mio piccolo, a far conoscere l’ukulele che per me è uno strumento bellissimo.
5) Il tuo ukulele preferito (che hai o che vorresti).
Tra quelli che ho trovarne uno preferito è dura, mi piacciono tutti. Diciamo che mi trovo bene con l’Ohana concert perché è della taglia giusta per le mie mani e le mie dita. Ma mi piace suonare di più il tenore perché ha il manico più lungo e i tenori che ho mi piacciono entrambi perché ognuno ha una sua particolarità. Il tenore zebrano travel Leolani mi piace per il suono, secondo me ha un suono bellissimo, e poi sono riuscita a farlo autografare di James Hill. Il tenore Fluke Purple amplificato mi piace proprio perché lo posso amplificare quando voglio e mi piace molto anche sia il suono che esteticamente. Ci sono effettivamente altri ukulele che vorrei ma che non sono adatti alle mie tasche. Il mio sogno sarebbe un Kanile’a tenore, poi mi piacerebbe avere un Martin vintage ed infine riuscire a farmi fare un ukulele “su misura” e quindi personalizzato. Quest’ultimo saprei anche da chi farlo fare, Valerio Pennisi, che fa ukulele bellissimi! Ma anche in questo caso non adatto alle mie tasche. Almeno per ora, spero in futuro di poter realizzare almeno uno di questi sogni.
6) Qual’è il tuo artista di riferimento (non per forza legato all’ukulele)
Ora direi i Queen nel senso che, oltre a piacermi come gruppo, mi piacerebbe estrapolare una versione ukulelistica in fingerpicking delle loro canzoni, o quanto meno di alcune loro canzoni, e ci sto lavorando. Poi mi piacerebbe fare la stessa cosa con quelle di George Formby e di altri di cui ho per ora solo qualche idea, niente di definitivo ancora. Poi, come cantanti preferiti che non hanno nulla a che fare con l’ukulele, mi piacciono appunto i Queen, quando c’era Freddy. In Italia sono più per il classico pop e mi piace molto Laura Pausini. Poi mi piacciono comunque anche altri: Battisti, Elton John, ecc… Per quanto riguarda musicisti legati all’ukulele mi piacciono: James Hill, Israel “IZ” Kamakawiwo’ole… E tra quelli italiani è difficile scegliere, mi piace lo stile di Veronica Sbergia, gli Ethn’n roll, Ukulollo, El Pancho, i Quoto Latte Boys, Jontom… come dicevo, mi è difficile scegliere, direi tutti gli italiani che ho avuto la possibilità di ascoltare mi piacciono.
7) Grazie per aver risposto alle domande.. vuoi aggiungere qualche altra cosa?
Prima di tutto vorrei ringraziarti per quest’intervista. E’ la prima volta che mi chiedono un’intervista e sono molto emozionata per questo. Poi vorrei approfittare, se me lo concedi, per ringraziare tutti i lettori del mio blog. Quando l’ho aperto non mi sarei mai aspettata un successo così, per me almeno quel che ho raggiunto è un successo, perché l’ho aperto con la semplice voglia di parlare di questa mia passione. E quindi ringrazio i miei lettori perché sono loro che hanno reso questo blog quello che è diventato. Io sono sempre aperta a suggerimenti da inserire nel blog, idee e richieste. Quindi scrivetemi quando volete, sia alla mail che vedete quando andate a visitare il mio blog http://ukuclodette.blogspot.it che a questa: claudia.cam76@gmail.com. Oppure potete lasciare un commento ai miei post e io vi risponderò anche direttamente da lì. Permettimi anche di ringraziare Alice, di ukulelisti.net, che mi da una grossissima mano nella traduzione dall’inglese all’italiano delle interviste straniere che ho fatto e che farò in futuro. Grazie mille Alice!
E, mi raccomando, se avete la passione per l’ukulele coltivatela! Non importa che età avete, l’ukulele è per tutti!