I’m Not There (Original Soundtrack)
Questo è il disco che accompagna lo splendido film di Todd Haynes.
Anche il disco non è male, insomma, si tratta di una bella collezione di canzoni di Bob Dylan eseguite da interpreti diversi, tutti di alto livello. Questo sarebbe sufficiente a farne un grande disco.
Eccovi la tracklist:
Disco Uno
- “All Along the Watchtower” by Eddie Vedder and the Million Dollar Bashers
- “I’m Not There” by Sonic Youth
- “Goin’ To Acapulco” by Jim James and Calexico
- “Tombstone Blues” by Richie Havens
- “Ballad of a Thin Man” by Stephen Malkmus and the Million Dollar Bashers
- “Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again” by Cat Power
- “Pressing On” by John Doe
- “Fourth Time Around” by Yo La Tengo
- “Dark Eyes” by Iron & Wine and Calexico
- “Highway 61 Revisited” by Karen O and the Million Dollar Bashers
- “One More Cup of Coffee” by Roger McGuinn and Calexico
- “The Lonesome Death of Hattie Carroll” by Mason Jennings
- “Billy 1” by Los Lobos
- “Simple Twist of Fate” by Jeff Tweedy
- “Man in the Long Black Coat” by Mark Lanegan
- “Señor (Tales of Yankee Power)” by Willie Nelson and Calexico
Disco Due
- “As I Went Out One Morning” by Mira Billotte
- “Can’t Leave Her Behind” by Stephen Malkmus and Lee Ranaldo
- “Ring Them Bells” by Sufjan Stevens
- “Just Like a Woman” by Charlotte Gainsbourg and Calexico
- “Mama You’ve Been on My Mind” / “A Fraction of Last Thoughts on Woody Guthrie” by Jack Johnson
- “I Wanna Be Your Lover” by Yo La Tengo
- “You Ain’t Goin’ Nowhere” by Glen Hansard and Markéta Irglová
- “Can You Please Crawl Out Your Window?” by The Hold Steady
- “Just Like Tom Thumb’s Blues” by Ramblin’ Jack Elliott
- “Wicked Messenger” by The Black Keys
- “Cold Irons Bound” by Tom Verlaine and the Million Dollar Bashers
- “The Times They Are a-Changin’” by Mason Jennings
- “Maggie’s Farm” by Stephen Malkmus and the Million Dollar Bashers
- “When the Ship Comes In” by Marcus Carl Franklin
- “Moonshiner” by Bob Forrest
- “I Dreamed I Saw St. Augustine” by John Doe
- “Knockin’ on Heaven’s Door” by Antony & the Johnsons
- “I’m Not There (1965)” by Bob Dylan and The Band
iTunes-Tracce Aggiuntive
- “Main Title Theme (Billy)” by Calexico
- “One Too Many Mornings” by Joe Henry
- “What Kind of Friend Is This” by Lee Ranaldo and Stephen Malkmus
Niente male, vero? Le esecuzioni sono tutte fedeli allo spirito originale o proprio fedeli all’originale, ma sempre, e sottolineo sempre, eseguita con spiccata personalità dagli interpreti. Spesso, infatti, queste versioni superano di gran lunga quella del buon Dylan, che spero mi perdoni questa bestemmia 🙂
Alcune canzoni spiccano decisamente sulle altre: All Along The Watchtower è a mezza strada tra la versione di Dylan e quella di Hendrix, Pressing On è coinvolgente e travolgente quasi come Maggie’s Farm che, suonata così avrebbe davvero fatto rizzare le orecchie al vecchio Jimi.
Un paio di brani non mi convincono, probabilmente si tratta solo di un parere dovuto ai miei gusti personali e non alla reale qualità delle esecuzioni, in ogni caso credo che You Ain’t Goin’ Nowhere sia troppo simile all’originale che però Bob cantava in modo ispirato e con una verve davvero notevole. Knockin’ on Heaven’s Door è davvero inascoltabile, lentissima e d’una noia insopportabile.
Ma i punti di forza di questo disco, a parer mio sono Goin’ to Acapulco, Just Like Tom Thumb’s Blues e Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again.
Goin’ to Acapulco si avvale di un bellissimo arrangiamento e di una performance vocale di Jim James che si può solo definire straordinaria e che fa sembrare la canzone addirittura troppo breve.
Just Like Tom Thumb’s Blues è interpretata dall’allievo prediletto di Woody Guthrie, il mitico Ramblin’ Jack Elliot. É un lento crescendo in cui la chitarra in fingerstyle la fa da padrona insieme alla voce un po’ strascicata di Jack. Ascoltarlo mette qualche brivido giù per la schiena, perchè si viene trasportati in un mondo di musica eroica e di fede, in essa, assoluta. Il vecchio guerriero del folk maneggia con estrema sicurezza le armi del nuovo guerriero, quel Bob Dylan che lo ha dapprima scalzato e poi gli ha offerto la propria amicizia. Se c’e’ qualcuno che sogna di diventare il nuovo Dylan farebbe meglio a vedere se prima riesce a diventare il nuovo Ramblin’ Jack Elliot. Non sarà facile.
La vera perla di tutto il disco è però Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again by Cat Power
Non saprei come definire la versione di Cat Power, sembrerebbe sostanzialmente identica a quella di Dylan, ma il risultato è diverso: nei passaggi ove Bob è un pò moscio lei ci butta una grinta elettrizzante al punto da far salire di un poco, a ogni strofa, il livello di adrenalina. Siccome le strofe son parecchie… 😉
La sola presenza di Cat Power vale il prezzo del disco. Tutte le altre belle canzoni potete considerarle un regalo, quindi, se ancora non l’avete fatto, correte a comprare I’m Not There.