Historia Ukulele: Qualità italiana.
Ritorno, dopo un periodo di silenzio, a scrivere sulla mia rubrica presentandovi una liuteria italiana specializzata nella costruzione di ukulele. I loro strumenti, molto belli, nascono dalla passione e questo li rende già di per se preziosi. Bene ecco a voi l’intervista fatta a Valerio di Historia Ukulele.
1) Come nasce la passione per la liuteria?
La mia passione per la liuteria è nata circa 10 anni fa. Tutto è nato perchè ero affascinato dal mondo delle chitarre lapsteel (elettriche). Perciò andai presso un noto negozio di strumenti di Milano per provarne alcune e per farmi un’idea dei prezzi. Provati alcuni modelli ero rimasto rapito dalle sonorità e dal modo diverso nel suonare. Chiesi il prezzo e rimasi abbastanza shockato. Prezzi troppo elevati per le mie tasche. Osservai bene la chitarra che avevo in grembo, la tastiera era solo disegnata perchè non doveva essere tastata e perciò era solo un riferimento visivo, non c’erano problemi action (distanza delle corde dalla tastiera) perchè era di quasi 2 cm, aveva un solo pickup, era fatta di un legno ben tenero (tiglio scoprii dopo). Così decisi di costruirmi la mia chitarra lapsteel!
2) Che tipo di clientela si rivolge a voi?
La maggior parte della clientela che si rivolge a noi è di professionisti ma son sempre più frequenti amatori, cioè musicisti che vogliono aver sonorità sofisticate dall’ukulele e molto spesso vogliono avere lo strumento customizzato, cioè personalizzato, uno strumento unico creato apposta per loro.
3) Ho visto che producete degli splendidi resofonici. E’ diffuso come tipo di ukulele o rimane uno strumento di nicchia? Abbiam puntato molto nella ricerca del resofonico perchè è uno strumento dalle grandissime potenzialità. E’ uno strumento che riesce a tener testa ad altri strumenti più voluminosi perchè ha una gran voce. Nelle situazioni acustiche oppure facendo busking è uno strumento perfetto perchè riesce a farsi sentire mantenendo una sua caratteristica timbrica inconfondibile. (Gli strumenti resofonici son nati negli anni ’20, le amplificazioni non esistevano ancora, chitarre ukulele dovevano combattere contro batterie, ottoni e contrabbassi; Con gli strumenti resofonici, perciò con un’amplificazione meccanica, chitarre ed ukulele potevano gareggiare ad armi pari) proprio per poter sostenere situazioni E’ si uno strumento si nicchia ma è abbastanza richiesto.
4) Rimanendo sul tema dell’ukulele resofonico..non avete mai pensato di produrne uno con corde in acciaio per ottenere delle sonorità diverse?
Sinceramente non ci abbiamo mai pensato, forse perchè penso che il suono dell’ukulele sia quello con le corde in nylon (o naturalmente nylgut). Poi altri problemi potrebbero nascere dalla differente trazione e perciò compressione che fanno delle corde in acciaio rispetto a quelle in nylon. I coni dei resofonici son concepiti per una certa compressione, aumentandola molto c’è il rischio che collassi.
5) Cosa ne pensate della scena ukulelistica italiana?
La scena ukulelistica italiana si stà evolvendo abbastanza. Diciamo che è partita molto velocemente, l’ukulele, perlopiù come strumento “giocattolo” come strumento divertente, si è diffuso molto. Nel giro di pochi anni i festival sono aumentati sia di numero che di partecipanti. Ora l’ukulele stà prendendo un passo diverso, molto più rilassato ma più, come dire, professionale. Molte persone che sono approdate all’ukulele ora cominciano a capire che non è uno strumento giocattolo ma che può essere, come di fatto è, considerato uno strumento musicale a tutti gli effetti. Anche i cosiddetti professionisti incominciano ad inserire l’ukulele negli arrangiamenti di canzoni. Una cosa “triste” del mondo dell’ukulele secondo me è che spesso il professionista che decide di usare l’ukulele in un suo disco tende a specificarlo, come farlo sembrare una cosa straordinaria; nessuno si sognerebbe di fare un disco specificando che è suonato con una chitarra classica e non vedo il perchè bisogna specificare che il disco è suonato con un ukulele….
6) Perchè scegliere un vostro ukulele.
Le motivazioni possono essere molte, tra cui aver uno strumento unico, costruito a mano dove la cura dei dettagli è tutto. Dove ogni strumento viene costruito ricercando il suono da ogni pezzo di legno; ogni pezzo che costituirà lo strumento viene ragionato e modificato in base al risultato che si vuole ottenere. Per aver la soddisfazione di immaginare il proprio ukulele, di ragionarlo insieme ad un tecnico (liutaio) e poi vederlo crescere pezzo dopo pezzo; veder il tempo che passa e capire quanta cura si stà mettendo per costruire il Tuo ukulele.
7) Grazie per l’intervista..avete da aggiungere qualcos’altro?
Ti volevo ringraziare per l’intervista e vorrei augurare a tutti tanta buona musica, sia suonata che ascoltata ma purchè sia buona