Comprare un ukulele
Quel soprano colorato e laccato che chissà come ti è arrivato in casa alcuni mesi fa ti sta ormai stretto, visto che riesci già a suonare “The sound of silence” in maniera fluida e suggestiva, e adesso vuoi qualcosa di meglio. Di molto meglio. Di certo non vuoi una fregatura e vorresti sapere da me che ukulele devi comprare e in che taglia. Scusa, ma come faccio a saperlo io? tutto quello che posso fare è confonderti le idee e riempirti di parole pressochè inutili. Questo lo sai anche tu, perchè sei intelligente, e quel che cerchi, lo so, è una giustificazione ai tuoi errori. Sorry, devi sbagliare da solo.
Io posso solo consigliarti, se la spesa che sei disposto a fare è molto elevata, di informarti bene su come sono costruiti gli strumenti a corda e di provare il tuo ukulele, prima di comprarlo. Informazioni sugli strumenti a corda si trovano presso i liutai, in molte importanti pubblicazioni e in migliaia di libri, ma puoi farti anche un giro su internet per capirci qualcosa, a patto che tu sia uno abile a giostrare tra mille dati discordanti tra loro. In caso contrario lascia perdere, perchè entrerai in un labirinto dal quale non potrai più uscire. Io mi aspetto che tu, nel momento in cui ti accingi a comprare un ukulele di alta qualità (o magari anche solo di buona qualità) abbia anche le idee chiare sulle diversità che esistono tra le varie essenze, sulle differenze sonore e fisiche che intercorrono tra la “versione” solida e quella laminata di ogni legno, sui vari spessori necessari, sul grado di stagionatura e su tutte queste cose qui. Se non è così rimanda l’acquisto di qualche giorno e informati bene. Sappi che qualche giorno non basterà neppure per cominciare a capire questo argomento, quindi vedi un po’ tu. Io non ho alcuna soluzione per questa situazione.
La costruzione dell’ukulele ricalca sommariamente quella della chitarra anche se alcune parti della cassa, in particolare la tavola armonica, sono un po’ meno specializzate che nella chitarra, infatti il piano di un ukulele è quasi sempre in un pezzo unico e può essere virtualmente di ogni legno esistente, mentre la chitarra lo ha sempre in due pezzi e rigorosamente in qualche tipo di abete o cedro. Nessun liutaio userebbe il mogano per la tavola armonica di una chitarra, per esempio, mentre il mogano la fa da padrone nell’ukulele. Le ragioni di questo puoi cercarle in giro, questo è solo un articoletto che riguarda l’acquisto di un ukulele e poi, lo sai assai meglio di me, io sono solo uno svanito a cui non dovresti dare retta.
Quando compri un ukulele dai una occhiata dentro la buca e guarda le controfasce e le catene, se le prime sono “seghettate” e le seconde sagomate allora dai un punticino in più al costruttore dello strumento, è uno che ci tiene anche al bello che non si vede.
Dopo dai anche una occhiata alla verniciatura dello strumento, o alla finitura o come ti piace chiamarla. Le maggiori imperfezioni le troverai nei punti di giunzione manico/cassa: avanzi di colla, rifiniture grossolane. Altre imperfezioni puoi trovarle ovunque. Non influiscono sulla resa sonora finale, ma sono sintomo di un controllo di qualità, in fabbrica, insufficiente. Sono difetti facilmente eliminabili, in fase di costruzione e davvero fastidiosi in seguito. Puoi decidere di ignorarli ma almeno, ti prego, se li trovi togli un paio di punti al costruttore.
Le meccaniche di qualità costano molto care, è meglio che tu capisca bene il concetto, questo è il loro grande difetto, il pregio è che sono sostituibili e quindi se quelle hai trovato sull’ukulele dei tuoi sogni non ti piacciono le puoi cambiare facilmente. In ogni caso la qualità delle meccaniche, in generale, si è molto alzata negli ultimi anni, e modelli anche molto economici svolgono il loro lavoro con buona efficacia. Tu comunque una controllatina alle meccaniche dagliela pure, accertati che siano fluide, non troppo dure nè troppo lente e che tengano l’accordatura. Se non la tengono è possibile che non siano regolate bene (ma solo nel caso si abbia a che fare con chiavi regolabili).
Il capotasto è una brutta bestia ed è la cosa che i costruttori (quelli di che fabbricano strumenti di massa) curano meno. A volta la spaziatura degli intagli per le corde non è corretta e l’unica soluzione è la sostituzione del capotasto, a volte gli intagli sono troppo profondi, a volte il capotasto stesso è troppo basso, a volte troppo alto. Come si può misurare l’altezza ideale di un capotasto? semplice, premendo la corda sul secondo tastino e controllando cosa succede al primo: se la corda lo sfiora allora l’altezza è perfetta, se c’è luce allora bisogna abbassarlo e se invece lo tocca occorre alzarlo, anzi sostituirlo. E visto che parliamo di tasti possiamo tranquillamente dire che abbiamo toccato il tasto dolente. Se passando la mano sul bordo della tastiera troverai dei tasti sporgenti posa l’ukulele e provane un altro: anche negli strumenti più economici i tasti debbono essere smussati perfettamente altrimenti si incorre nel rischio di tagli e ferite. Stabilita questa priorità ora dobbiamo controllare che questi benedetti tasti siano inseriti bene, non credere che si tratti di una battuta umoristica, capita spesso che ce ne siano di un po’ sollevati, pronti a raccogliere polvere, sudore e sudiciumi vari. Devi poi anche controllare che abbiano tutti la medesima altezza, se non è così potresti incorrere nel rischio della famosa friggitura delle corde, e non è bello…rettificare una tastiera, relativamente all’altezza dei tastini, è una operazione che un liutaio esegue piuttosto velocemente, quindi se hai un liutaio a disposizione e un po’ di soldi da dargli, non mi preoccuperei troppo se il tuo nuovo ukulele ha qualche tasto più alto degli altri.
Adesso guarda la tastiera dalla paletta e controlla che il manico non sia ritorto, non è un difetto frequente ma è comunque un difetto possibile. Appurato questo dettaglio controlla ora che il manico non sia curvo. Per fare ciò devi premere una corda all’ultimo tasto fuori dalla cassa, di solito il dodicesimo, e al primo. Guarda a metà (quinto/sesto tasto) e controlla quanta luce c’è tra corda e tasto. Quanta luce deve esserci? dipende…secondo il mio parere per un ukulele deve stare intorno a 0,10 mm ma le opinioni sono discordanti e in definitiva sono le tue mani a dirti quando va bene e quando no. Comunque la “luce” non deve essere eccessiva altrimenti è segno che il manico è troppo curvo. Questo non ha niente a che vedere con l’action che è una cosa che si determina agendo sulla selletta del ponte. L’action migliore è quella che tu senti giusta, il ponte migliore è quello che ti consente di intervenire agevolmente sull’action permettendoti di limare l’ossicino finchè basta. Succede, e a me è successo diverse volte, che l’intaglio dove l’osso alloggia non sia abbastanza profondo e anche limando l’osso al massimo l’action rimane troppo alta. Che fare? bisogna rendere un po’ più profondo l’intaglio, usando una limetta quadrata, oppure una fresetta o, preferibilmente, fare un salto dal liutaio, dipende dalle tue capacità e dagli attrezzi che hai in casa..
A questo punto dovresti controllare tutte quelle cose che conosci molto meglio di me: gli armonici, le vibrazioni della tavola che, anche se meno specializzata di quella di una chitarra deve comunque vibrare e muovere l’aria. Insomma sei un esperto e di questi consigli non hai bisogno, infatti non me li hai mica chiesti, se ben ricordo volevi solo che ti dicessi quale era lo strumento più adatto a te. Ti chiedo quindi scusa per tutto quello che ho scritto fin qui e ti prego di continuare a sbagliare da solo.
L’ultimo consiglio che voglio caparbiamente darti e di accarezzare un po’ lo strumento che stai per acquistare, perchè a volte le mani vedono meglio degli occhi. Sentirai così l’eventuale presenza di irregolarità sul manico, sulla cassa e sul piano armonico. Come detto all’inizio sull’ukulele si può usare virtualmente ogni tipo di legno, ma non tutti i legni si comportano e si muovono alla stessa maniera, non tutti stagionano seguendo la medesima via e non sempre, purtroppo, vengono usati legni sufficientemente stagionati, può così capitare che si assestino, a modo loro, quando sono già diventati uno strumento. Tu accarezza l’ukulele e se non ci troverai niente di sbagliato avrai cominciato il rapporto con il tuo strumento con una carezza. Meglio di così….