Biografie…
A me piace leggere le biografie delle grandi star musicali del passato. Non è di certo voyerismo ma, credo, un modo per ritornare con la mente e con il cuore ad anni più semplici e felici, quelli della mia infanzia, e ripercorrere così vecchie strade che ormai tendo a dimenticare oppure è solo una bizzarra scorciatoia per ritrovare, ricordare, odori, sensazioni, slanci quasi completamente cancellati dall’accavallarsi di informazionei che ci insegue in questi tempi moderni e scintillanti che purtroppo non hanno nulla a che vedere con la grandezza e la bellezza di quelli andati. Così, per non farmi passare di mente quei tempi, leggo le biografie, ne leggo tante e difficilmente ne trovo qualcuna che mi piaccia sul serio. Ho già accennato a quel che penso sull’argomento, nell’articolo dedicato al libro su Jim Morrison, ma molto altro v’è ancora da dire e non so se lo dirò, perchè mi han detto in molti che son prolisso e per questo articolo voglio assolutamente restare sotto le mille parole, in modo da divenir brillantemente sintetico e infine clamorosamente simpatico a tutti. Mi spiego meglio: la maggior parte delle biografie non mi piace perchè, a volte palesemente, queste distorcono i fatti, ingigantiscono sciocchezze, minimizzano momenti cruciali, inventano, suppongono, traggono conclusioni strampalate e non sono davvero attendibili, però contemporaneamente mi piacciono per le ragioni accennate nell’incipit e perchè capita spesso che siano divertenti e a volte scritte straordinariamente bene. Certo mi piacerebbero ancor di più se si attenessero alla realtà, se fossero obbiettive e competenti, ma non si può avere tutta dalla vita, nevvero? tuttavia farebbero un bel balzo in avanti nel gradimento generale se parlassero di argomenti utili ai lettori, invece stranamente non sempre è così. Per vostra conoscenza e mia fantasmagorica intuizione nonchè nel nome della sinteticità ecco a voi, miei cari 7 lettori, alcuni dei temi ricorrenti in questo tipo di letteratura dei quali a me (non ho davvero la presunzione di parlare a nome di tutti) non interessa Un Beneamato Fico Secco:1
- La storia dei genitori, dei nonni, dei trisavoli e degli antenati. Scrittori di biografie, lo volete capire che è solo una perdita di tempo che spesso non incoraggia nella prosecuzione della lettura? un brevissimo accenno ai genitori, fratelli e sorelle è sufficiente. Una pagina, due. Non di più. Non state parlando di qualcuno del quale ci preme conoscere la genealogia, il Messia per esempio, ma semplicemente di un creatore di volgari e a volte scadenti canzonette. Siate seri.
- L’infanzia del protagonista. Capisco che non è una cosa che si può saltare a piè pari, ma nella maggior parte dei casi è possibile sintetizzarla in poche paginette. Scrittori di biografie, lo volete capire che non ci interessa conoscere il numero dei giorni che il protagonista, a sei anni, trascorse a letto ammalato di morbillo?
- Le prime esperienze amorose/sessuali del protagonista. Scrittori di biografie, lo volete capire che sono del tutto uguali a quelle del resto dell’umanità? non interessano proprio a nessuno!
- Le varie conquiste (diciamo così) sentimentali del protagonista. Scrittori di biografie, lo volete capire che state scrivendo di un musicista? una star della musica è in qualche modo un uomo (o una donna) di potere ed è naturale che attiri gente disposta a tutto. Le loro non sono conquiste, sono conseguenze della fama: se Mick Jagger fosse stato un metalmeccanico pensate avrebbe interessato ugualmente Marianne, Bianca e le altre? questa parte delle biografie è la più penosa e imbarazzante, riducetela ai minimi termini, per favore.
La biografia di un musicista dovrebbe essere piena di musica, perchè la vita di un musicista è piena di musica, dovrebbe parlare di ispirazioni, strumenti, di attrezzature, di prove, di viaggi, di scoperte, di amore e invece quasi sempre è incentrata sugli effetti collaterali di tutto questo. Signori biografi, io leggo le vostre opere, ma il più delle volte le trovo delle opportunità perse. Alcune volte, non molte per la verità, le trovo proprio repellenti.
Poi ci sono le autobiografie e queste sono più difficili da penetrare e decifrare. In esse spesso la musica è relegata davvero ai margini, comprensibilmente dal momento che la musica è in fondo il lavoro dell’autore e quasi tutti noi detestiamo parlare di lavoro, ma a volte ci permettono di avvicinarci davvero alla persona che è il musicista, di conoscerlo meglio e, di conseguenza, conoscere meglio anche la sua musica. Ma perfino le autobiografie possono soffrire dei problemi dei quali abbiamo parlato di sopra, occasionalmente in modo decisamente esagerato: mi è capitato di leggerne alcune che sono un semplice elenco di atti sessuali e altre che mischiano tutti i difetti possibili di cui abbiamo parlato, ma con una tenerezza e una leggerezza tali che, quasi contro la nostra stessa volontà, si è spinti a leggere volentieri e con sommo divertimento.
Insomma, leggo biografie, ne leggo a decine, in genere ci trovo difetti a iosa e alcune volte non mi piacciono per nulla, ma il fatto che non piacciono a me non vuol mica dire che sono realmente brutte, incredibilmente ognuno di noi possiede un cervello indipendente da quello degli altri e quel che io trovo detestabile per un altro può essere squisito e adorabile. In questo articolo ne farò un elenco (più o meno) in ordine di lettura, in attesa di poterne parlare in modo più approfondito, sarà un “work in progress”, quindi, un “lavoro” costantemente in divenire che potrete seguire come un romanzo a puntate, se non avete nulla di meglio da fare. Non sarà un semplice elenco di titoli ma inserirò qualche commento, qua e là, per darvi una idea, oppure non inserirò alcun commento, perchè non è detto che abbia sempre qualcosa da dire, in ogni caso cercherò di essere obiettivo ed equilibrato, tentando di non esprimere giudizi ma impressioni, concludendo: andiamo avanti e vediamo un po’ quel che succede. In questa lista non troverete alcuna informazione sugli autori e sulle case editrici, nè foto delle copertine, questo perchè qui stiamo facendo una semplice chiacchierata tra amici, e questo genere di informazioni sono superflue, le troverete solo per alcune opere sulle quali ho già scritto un articolo.
Il numero dei tomi di seguito elencati è di alcune decine e mi rendo conto che questo può atterrire l’italiacano medio più di un film di Dario Argento, quell’italiacano che nella vita ha sfogliato soltanto il volume dei quiz per l’esame di guida e anche quello che, pur avendo una bellissima e prestigiosa laurea appesa dietro alla scrivania quasi fosse una lapide, ha letto solo i testi che la scuola gli imponeva di leggere, senza capirli davvero. L’Italia è l’unico paese al mondo, credo, ad avere oltre ai normali ignoranti anche dei laureati belli ignoranti pure loro e un’intera popolazione educata dalla televisione che, quando vota, non capisce che cosa vota e che quando desidera non capisce che cosa desidera. Gente che concepisce i libri come complementi d’arredo e che se occasionalmente ne sfoglia uno cerca ansiosamente e per prima cosa le figure o le fotografie. Tutti questi italiacani possono essere terrorizzati dal numero dei titoli elencati e a costoro posso solo dire che io li leggo nel tempo perso e che quelli importanti sono altri e che di quelli importanti ne ho letti molti, ma molti, ma molti di più. Perchè, cari italiacani, leggere non è importante di per sé stesso, perchè se fosse così semplice non avreste alcun problema essendo voi divoratori di giornali sportivi e di riviste di gossip piene di donne mezze spogliate, leggere non ci rende più intelligenti ma può darci delle chiavi per usare meglio l’intelligenza che abbiamo in dotazione, per capire il mondo. Leggere può insegnarci a trovare la strada, la direzione, può aprirci la mente e renderci migliori, meno facili da ingannare. Può insegnarci, quando guardiamo la televisione, a capire se quel che sta dicendo è bene o è male, può insegnarci a votare, può insegnarci a rendere migliore il mondo in cui viviamo, a non essere sciocche pedine manovrate dai potenti ma individui veri, unici, persone le cui vite sono più importanti di ogni governo, borsa, fabbrica o emittente tv e non solo limoni da spremere e poi buttare via. Un libro può aiutare a fare tutto ciò, pensateci bene, può farci smettere di essere italiacani e farci diventare, finalmente, italiani.
E ho di nuovo superato le mille parole, mannaggia.
Per l’elenco dei libri vai alla pagina seguente, premendo qui. Il termine “biografia” non deve essere preso in senso stretto, le storie contenute nei volumi possono anche narrare della vita di tour, strumenti, generi musicali e così via.
- UBFS per quelli estremamente “giovani” che acronominizzano tutto e tutti [↩]