Amy Winehouse at the BBC
Diciamo subito che le ragioni di questo cofanetto sono particolarmente importanti, poichè il danaro ricavato dalla sua vendità viene devoluto alla Amy Winehouse Foundation che si occupa di aiutare giovani in difficoltà o in stato di bisogno, di conseguenza il suo acquisto può essere considerato una opera di carità, a prescindere da quel che contiene. Quel che contiene è comunque qualcosa di veramente interessante sia per gli estimatori della cantante scomparsa prematuramente il 23 luglio 2011, sia per coloro che le si avvicinano per la prima vota e che, tramite una serie di documenti ben selezionati, riusciranno a farsi su di lei una idea vicina alla realtà e parecchio lontana da quella han cercato di imporci le cattive e distorte notizie che i nostri valorosi media ci hanno elargito a profusione nel passato. Quel che ci restituisce Amy Winehouse at the BBC è il ritratto di una musicista dalla caratura artistica immensa, e dai limiti ancora lontanissimi e inesplorati, che avrebbe potuto fare ancora cose importanti e impossibili per altri, come avvicinare al jazz e alla musica, diciamo così, colta, persone che mai avrebbero pensato di poterlo fare e anche, magari, branchi di giornalisti semianalfabeti e senza coscienza che popolano giornali e televisioni di tutto il mondo ma che qui da noi trovano un habitat particolarmente favorevole per svilupparsi e proliferare.
La confezione contiene un libretto che a un po’ di parole di varia importanza associa una serie di bellissime fotografie che la ritraggono in vari momenti della sua vita, nelle esibizioni e anche nei due look che l’hanno maggiormente contraddistinta, quello acqua e sapone degli esordi, accompagnato dalla Fender Stratocaster, e quello sofisticato che la maggior parte della gente conosce, caratterizzato dall’acconciatura “beehive” (mutuata dai gruppi vocali femminili di colore americani), i tatuaggi, il trucco “egiziano” degli occhi. Se volete sapere qual è la fotografia che preferisco in assoluto comprate il cofanetto (o fatevelo prestare) e cercate l’ultima: non è una foto bellissima? lì Amy pur essendo ancora nel primo periodo è abbastanza sofisticata da fare impallidire un bel po delle sue concorrenti, è visibilmente contenta e imbraccia la chitarra alla stessa altezza alla quale la imbraccia Jimmy Page. Fantastica!
Il primo disco è un DVD realizzato con il contributo di Jols Holland e contiene esibizioni, a volte in duetto, e interviste che vanno dal 2003 al 2007, selezionate da vari show televisivi. Il contenuto di questo disco è davvero interessante, soprattuto per i non inglesi che non hanno mai avuto occasione di vedere le trasmissioni dalle quali i filmati provengono. Eccezionali i tre video tratti dal Jools’ Hotenanny del dicembre 2006 dove Amy fa sfoggio di tutti i suoi clichè, dal tormentarsi i capelli e il vestito al suo caratteristico modo di danzare, dall’espressione imperscrutabile, persa tra i glissati di una qualche chitarra e un riff di basso, al fingere che l’abito le stia per cadere. Gli ultimi due, di questi tre documenti televisivi, la vedono duettare con un Paul Weller che riesce a tenerle testa a malapena nella semplice I Heard it Through the Grapevine e che soccombe irrimediabilmente in Don’t go Stranger di Etta Jones dove la Winehouse porta il brano a livelli impossibili per chiunque. E quando dico chiunque intendo proprio chiunque.
Il secondo disco è un CD contenente 14 canzoni live, proveniente da diverse situazioni differenti, TV show, concerti, festival. Questa è la tracklist: Know You Now, Fuck Me Pumps, In My Bed, October Song, Rehab, You Know I’m No Good, Just Friends, Love Is A Losing Game, Tears Dry On Their Own, Best Friends, Right?, I Should Care, Lullaby Of Birdland, Valerie, To Know Him Is To Love Him.
Il terzo disco è un DVD che contiene l’esibizione del 2007 alla Porchester Hall, pubblicata anche nel DVD/Blue Ray I told You I was trouble: Amy Winehouse Live in London, del quale abbiamo già parlato per cui non ne parleremo ulteriormente, dal momento che sicuramente avete già letto l’articolo in questione.
Il quarto e ultimo disco è un altro DVD intitolato Arena: Amy Winehouse – The Day She Came to Dingle. Dingle è una piccola località irlandese affacciata sull’Atlantico nella quale, all’interno di una piccola chiesetta anglicana, capace di una ottantina di posti seduti, ogni anno si tiene il festival Other Voices, in principio dedicato alla musica folk, ma poi allargato anche ad altri generi. Nella quinta edizione (credo nel 2007) partecipò all’evento anche Amy Winehouse, accompagnata solo da chitarra e basso. Il documentario che troviamo nel DVD racconta di questa esperienza e, insieme a varie testimonianze, mostra l’intera esibizione e una interessante intervista all’artista.
Questo cofanetto è senz’altro un oggetto/documento che tutti gli estimatori di Amy Winehouse debbono possedere, nonostante l’inclusione del concerto alla Porchester Hall che tutti i veri estimatori di Amy Winehouse già posseggono. Il suo acquisto lo suggerisco comunque anche a coloro che sono amanti della bella musica e delle belle voci, che magari non si sono mai interessati a questa meravigliosa cantante e che, quando lo faranno, rimarranno estasiati e increduli, davanti a tanta arte e bellezza.
Non esiste nessuno, ai nostri giorni, che si possa paragonare a lei. Una perdita incalcolabile!