Amplificatore VOX DA5
Esistono tantissimi mini amplificatori dotati di effetti e di amp modeling, lo sappiamo bene no? questo però ha qualcosa di speciale che gli altri, con tutta la buona volontà che ci possono mettere, non avranno mai: questo è un VOX e quel marchio e lo stile da vecchia radio della griglia hanno un fascino, un appeal, che è come una calamita…impossibile non esserne irrimediabilmente attratti, non ricordare chi lo ha accompagnato in giro per il rock’n’roll, da Marc Bolan ai Beatles. Incontrare quel marchio e quella griglia è come incontrare un carissimo vecchio amico: viene subito un groppo in gola e voglia di passarci un bel po’ di tempo insieme.
E dunque esistono tantissimi mini amplificatori dotati di effetti e di amp modeling, e anche la VOX ce l’ha, si chiama MINI3 ed è un formidabile nonchè agguerrito concorrente per tutti gli altri amplificatori di altre marche nella medesima categoria. Questo però è il DA5 cioè un altra cosa, è unico nel suo genere e non ha seri concorrenti. A chi non piace il classico look VOX viene offerto anche in versione più moderna, ma non riesco a immaginare chi potrebbe trovare non attraente il look della VOX…il DA5, pare sia stato elaborato partendo dalla circuitazione della serie Valvetronix, ma non ci sono conferme a riguardo e inoltre i Valvetronix sono equipaggiati con valvole mentre il nostro DA5 è tutto allo stato solido.
Le dimensioni dell’amplificatore sono 10.51″ x 7.05″ x 10.51″ che sono più o meno 26cmx18cmx26cm, il peso dichiarato è 7.72 lbs, che dovrebbero essere 3,2kg e nella scatola nella quale viene consegnato è presente una cinghia in gomma, il manuale d’istruzioni e il trasformatore 220/12V. E’ possibile far funzionare l’apparecchio anche con 6 batterie di tipo C che, tutte insieme, arrivano a 9 V…come è accidenti possibile questa differenza di potenza nei due tipi di almentazione? esiste un ulteriore micro trasformatore all’interno che riduce da 12V a 9V nel caso di alimentazione tramite rete? e cosa volete che ne sappia io? io so solo che ho provato a usare 6 batterie ricaricabili e che la prova mi ha soddisfatto molto, essendo durate alcune ore. Le batterie sono alloggiate dietro uno sportello nel retro dell’amplificatore, e giacchè siamo nel retro diamo una occhiata al cono, che è un 6,5 pollici originale VOX da 8 ohm e 10W RMS più che sufficiente per la potenza massima dell’apparecchio che è di 5W RMS e 8 ohms. Certo, la VOX non è famosa per i suoi coni ma essendo il DA5 un amplificatore di fascia bassa non è certo immaginabile pensare di trovarci un Celestion o un Jensen…
I controlli del DA5 sono nella parte superiore e comprendono il tasto di accensione e un ingresso jack, una manopola a “becco” per la selezione dello stile, un volume, un tono, un master, una manopola per l’editing degli effetti, due tasti che lavorano in congiunzione con la manopola stessa e infine un altro selettore a “becco” per la scelta degli effetti. Alcune spie, le solite, ci facilitano la comprensione di quel che andremo a impostare sull’apparecchio.
Nella parte posteriore troviamo qualche piacevole sorpresa: un ulteriore ingresso per microfono, con volume dedicato, un selettore che permette di scalare dalla massima potenza uscita di 5W, a quella intermedia di 1,5W fino a, udite udite, a quella di 0,5W. Vi è una uscita di linea/cuffia e un ingresso AUX, per attaccargli un po’ quello che ci piace di più, a patto che cha abbia una uscita audio e che sia anche un apparecchio audio. Inserendo il jack nell’uscita LINE/PHONE lo speaker viene automaticamente escluso quindi se qualcuno di voi si era fatta l’idea che fosse possibile usare l’uscita in congiunzione con l’ingresso AUX, come un normale SEND/RETURN, be’, ha pensato male. Peccato, però…
Gli effetti, digitali, sono i seguenti: auto-wah, compressore, compressore + phaser, compressore + chorus, chorus + delay, chorus + reverbero, flanger + reverbero, tremolo + reverbero, rotary + reverbero, delay, reverbero. Questi effetti si possono editare tramite la manopola “Edit 1” che, se si preme contemporaneamente il tasto “Tap” diventa “Edit 2” e che, premendo il tasto “Bypass” diventa “Edit 3”. Il tasto “Bypass” serve a escludere la sezione effetti e il tasto tap serve a configurare al volo il parametro “speed” di un effetto, quando è presente e il parametro “time” di delay e reverbero. E’ presente un circuito per la riduzione del rumore attivabile tramite gli stessi tasti. Gli effetti presenti sono piuttosto buoni, considerando anche che tutto l’amplificatore costa quanto può costare uno solo di questi effetti, di buona qualità, venduto singolarmente in versione stomp-box…i miei preferiti sono, ma lo avrete già indovinato, il tremolo e il rotary. L’auto wah non è male, ma io lo preferisco molto più “deciso”. Gli altri effetti semplicemente non li uso. Il problema della sezione effetti è che i vari parametri non sono memorizzabili e quindi quando si cambia effetto, si perde tutto il settaggio fatto sull’effetto precedente.
Ma andiamo ora alla parte davvero importante del nostro amplificatore, e cioè all’amp modeling, che forse tanto amp-modeling non è, infatti invece che l’indicazione dei vari modelli storici di amplificatori, troviamo l’indicazione dello stile. Questa è la grande novità del DA5 quella che me lo ha fatto preferire agli altri: il DA5 mantiene di base il mitico suono british della VOX in 11 differenti configurazioni. Abbiamo 2 tipi differenti di Clean, 3 di Blues, 2 Crunch, 3 Higain e 1 Drive. Cosa significa tutto ciò? semplicemente che partendo dal Clean 1, al Crunch 2 il suono si scalda sempre di più attraversando una serie di toni adatti praticamente per tutti i generi. I 3 Higain invece hanno un salto, verso la distorsione, molto più accentuato mentre il Drive si pone idealmente subito dopo il Crunch2. Bisogna dire che agendo sul gain, sul master e sul volume del proprio strumento è possibile intervenire in modo pesante sul suono finale ed è, per esempio, possibile ottenere toni piuttosto pulito perfino con l’Higain 3 e, di contro, ottenere un tono decisamente crunch anche con il Clean 1, metendo tutti i volumi al massimo. Insomma c’è da divertirsi…
Nel lato posteriore il selettore di potenza funziona perfettamente ed è estremamente utile, così come funzionano perfettamente l’ingresso e l’uscita audio, quest’ultima pulita e nitidissima. L’ultima chicca è l’ingresso “mic”, questo ingresso gode di una circuitazione indipendente e non viene interessato dalla sezione effetti, in pratica e possibile inserire un microfono e cantare usando la sezione “mic” e suonare uno strumento inserendolo nel normale “input”, come si faceva trentamila anni fa, nelle cantine, quando i gruppi avevano un solo amplificatore da dividere per tutti i componenti. Ovviamente, non disponendo di alimentazione phantom, all’ingresso “mic” non è possibile collegare direttamente un microfono a condensatore, è però possibile collegargli uno strumento a corda e, ragazzi, il suono è proprio il classico VOX pulitissimo e presente, un suono adattissimo agli strumenti acustici e anche a quelli elettrici quando si vuole disporre di una pulizia estrema anche con i volumi al massimo.
Che dire, ancora? non credo che questo sia un amplificatore da palco, anche perchè non disponendo di una pedaliera è necessario staccare le mani dallo strumento per attraversare stili e effetti, o avere un amico disponibile a farlo mentre si suona….questo mi sembra uno straordinario amplificatore da casa, per jammare con gli amici e da usare in studio dove, a mio parere, può riservare graditissime sorprese. Insomma, se state cercando un piccolino, originale e versatile, che può anche ridurre la propria potenza a 0,5 W, bè, forse con il DA5 lo avete trovato.
God Bless You
Ciao, bella recensione e bello anche il sito.
Il Da5 lo conosco da poco piu’ di 2 anni e devo dire che è ottimo, per quello che costa.
L’unico problema che ho con questo amplificatore è che da sempre continuo ad inciampare sul filo dell’alimentatore sul retro 😀
Non inciampo su nessun altra cosa, ma su questo si, penso sia il destino…
Ieri infatti la tragedia: dopo l’ultima pedata/strattonata non mi si accendeva piu’!
L’ho aperto per controllare se si fosse staccato o dissaldato qualcosa, ma nessun danno era visibile…quasi avevo perso le speranze, non rientravo nemmeno piu’ nella garanzia dei 2 anni…
fino a quando non ho pensato di provare un alimentatore di un vecchio modem…
a differenza dell’alimentatore originale eroga solo 9v invece di 12v, ma FUNZIONAAA
Ho avuto culo stavolta e credo che in futuro avro’ molta piu’ cautela nel muovermi in prossimita’ del Da5.
🙂