
Che mi piace Zucchero, miei cari 7 lettori, già lo sapete, forse a causa del mio precedente articolo (
Il suono della Domenica), forse perchè l’ho lasciato incautamente trasparire o anche solo perchè siete parecchio intelligenti e lo avete ben capito da soli, quel che invece ancora non sapete è che Zucchero è uno di quegli artisti di cui debbo avere tutto quel che ha fatto, privilegio che condivide con i soli Marisa Tomei, Natalie Dessay e Peter Milligan (quest’ultimo limitatamente al suo lavoro su X-Statix) e se me ne chiedete la ragione non ve la so spiegare. Insomma, chi non vorrebbe avere tutti i film di Marisa Tomei? Come si fa a non amare la voce di Natalie Dessay? lo sapete che è appena uscita la sua Traviata in DVD, in vendita su IBS all’incredibile prezzo di 10,50 Euro? e poi, dico, avete mai letto X-Statix? se non lo avete fatto correte in fumetteria perchè è in ristampa l’intera opera e, per quel che riguarda il fumetto supereroistico (e non solo), dovete sapere che è l’equivalente della Divina Commedia o comunque di certo di livello non inferiore ai capolavori di Will Eisner o Frank Miller.
Zucchero fa parte di questo mio piccolo gruppo di icone. Un po’ questo sorprende anche me, perchè di altri artisti italiani che ascolto e amo da un tempo maggiore non ho l’intera discografia, nè mi interessa averla, e non sto certo parlando di Pinco Pallino, di qualche professionista del playback o di una qualunque smutandata televisiva, ma di gente del calibro di Bennato, Guccini, De Andrè, Caputo, Vecchioni. Credo ci sia bisogno di qualche esperto psicologo per spiegare al mondo esterno le ragioni della eccezione che Zucchero costituisce, io mi ci posso solo provare: penso che stia nella sua capacità di scrivere musica formidabile infiocchettata di parole accattivanti e in quel suo modo meraviglioso di cantare il tutto. Oppure sta in quella sua immagine seppiata a metà tra Geronimo e Sgt. Pepper, nel suo essere spontaneo e credibile anche dietro un muro di management e trucco di scena.
Zucchero è Zucchero, lo sapete meglio di me, quindi è meglio non sprecare inutilmente le parole e non usare parole inutili. Tutto è nella musica, in fondo non serve altro.
Il resto del mondo non lo sa ma voi sì, miei cari 7 lettori, perchè da un po’ di tempo a questa parte scrivo solo di DVD: a me piace il cinema. Su Stonehand Ex Press limito il mio raggio d’azione all’Home Video di indirizzo musicale ma a me il cinema piace parecchio e piace tutto, e per cinema intendo la fiction in generale, quindi anche quella televisiva, sebbene lì la qualità sia perfettibile se non addirittura di livello non apprezzabile.
Stranamente, però, non mi convincono molto i videoclip musicali. Non sono ancora del tutto svanito, perciò anch’io trovo belli molti dei video di Michael Jackson e Madonna e anch’io ho apprezzato le escursioni che nel settore hanno compiuto diversi grandi registi, son tuttavia convinto che quella tra video e musica sia un unione forzata, dove ognuna delle parti cerca, per proprio vantaggio, di rubare qualcosa all’altra senza mai in realtà riuscirci veramente.
La musica ha bisogno di un altro cinema, quello di The Last Waltz di Martin Scorsese, tanto per fare qualche nome, ma anche quello de l’Ospite Inatteso di Thomas McCarthy, e al cinema serve un altra musica, quella di compositori capaci di sollevare una immagine e incorniciarla in cielo per l’eternità e se non riuscite a capire quel che voglio dire pensate a Ennio Morricone e ai film di Sergio Leone, pensate a Nino Rota.
Fosse per me i videoclip sarebbero vietati per legge, ma non è per me quindi i videoclip esistono così Zucchero, anche lui, li fa. In All The Best ne troviamo una raccolta cronologica abbastanza completa che va dal quasi naif, e un po’ inquetante, Rispetto (1985) al bello e in qualche modo simile Wonderful Life (2007), in mezzo c’è il video migliore di Zucchero, lo scatenato Per colpa di chi, con Dan Aykroyd a dar manforte e tutto l’universo di Zucchero racchiuso in una manciata di minuti: l’Emilia che guarda alla Romagna di Fellini (per colpa di chi? chicchirichì), galletti, oche, papere, capre, ragazze semisvestite d’ogni razza e colore, coreografie sgangherate, danze scatenate, nostalgia, divertimento e un sacco di strumenti musicali con gente variopinta a suonarli. Se fossi un vero musicista mi basterebbe scrivere una canzone così e poi girare lo stesso video, dopo potrei ritirarmi e vivere sugli allori per il resto dei miei giorni. Vantandomene con chiunque.
Nel DVD, però, troverete anche alcune preziose chicche, tra le quali Senza una Donna, eseguita in coppia con Paul Young, o Dune Mosse impreziosita dalla tromba di Miles Davis, oppure la splendida Mama, cantata in inglese, con Stevie Ray Vaughan a infuocarla con quella Fender Stratocaster che noi tutti conosciamo.
Tra i diversi bonus mi preme segnalarvi Il pelo nell’uovo, sicuramente la canzone più psichedelica mai scritta da Zucchero con la sua strizzatina d’occhio ai tardi Beatles e a un brano di John Lennon in particolare. Quale? eh, ma mica posso dirvi tutto io…..naturalmente anche il video de Il pelo nell’uovo, è psichedelico, oltre che molto divertente e lo sapete, no? in queste cose fine anni ’60-’70 io ci sguazzo…
Ma voi volete sapere cosa c’è nel DVD e io, che non sto (solo) a vender lucciole o a sbolognar patacche, son giustappunto qua per dirvelo.Cliccando su gran parte dei titoli sarete portati sulla relativa pagina di Wikipedia.