30 anni di ortodossia
Il negozio di dischi nel sottopasso della stazione1 aveva sempre in bella mostra le cassette e i vinili dei CCCP Fedelli alla Linea, all’interno della vetrinetta incassata nel muro che stava di fronte all’altra dedicata all’heavy metal, ma io li snobbavo platealmente essendo un orgoglioso reduce della prima, e chiaramente genuina, ondata punk. Se questo vi suona strano, detto da un vecchio nostalgico dei valori e dei tempi hippie, è solo perchè non mi conoscete personalmente. Snobbavo i CCCP, quindi, ma principalmente perchè essendo molto giovane e inesperto, non capivo praticamente una cippa e mi è toccato lasciare che il tempo scorresse su tutti noi e sul colore dei nostri capelli, per comprendere che loro cercavano in una “espressività” punk qualcosa che li aiutasse a portare avanti un discorso personale contenente un sacco di tradizione e poesia, il che era proprio quello che avrei voluto fare io stesso, se solo ne fossi stato, anche solo parzialmente, capace. L’evoluzione che portò i CCCP a divenire i CSI e la graduale trasformazione della loro musica in qualcosa di molto più ampio, semplicemente confermò quel che avevo, un po’ in ritardo, capito. E quel che è davvero strano è che i CSI raffinando le proprie esecuzioni, integrandole in un universo musicale più grande e fornendole di arrangiamenti assai più complessi rispetto al passato, riuscirono a rendere la loro musica più accessibile e comprensibile che mai. Incredibile.
29 agosto 2012, Campovolo, Reggio Emilia. Vanno in scena i CCCP/CSI secondo uno dei loro fondatori, il simpatico, il magnetico, l’incommensurabile Massimo Zamboni. Ovviamente il nome del gruppo non c’è, ma incombe sornione e severo in ogni momento del concerto, in ogni nota suonata, in paragoni comprensibilmente spontanei anche se fuori luogo essendo questo concerto una esperienza differente, una rilettura del passato riguardosa e forse più fedele allo spirito che diede vita alle canzoni originali, almeno rispetto alle ultime interpretazioni dei CSI, belle e affascinanti ma inserite in un contesto, in un genere se vogliamo, che con il loro concepimento c’entra ben poco.
L’occasione di questo concerto è data dal trentennale del mitico primo EP dei CCCP, Ortodossia, festeggiato però con due anni d’anticipo perchè Zamboni, come afferma lui stesso all’interno del DVD, è sempre in anticipo sui tempi oppure scarso in matematica. Il gruppo dei musicisti partecipanti all’evento è di altissimo livello e comprende sia ex membri dei CCCP/CSI che altri artisti desiderosi di offrire il proprio omaggio alle opere di una formazione che ha segnato la storia della musica italiana e probabilmente anche, in parte, europea. Oltre a Massimo Zamboni abbiamo quindi la leggendaria Nada e Cisco alla voce in alcuni brani e l’indimenticabile Fatur in performance fisico/teatrali, coreografie e installazioni originali e vagamente inquietanti. E dopo ancora Simone Filippi alla batteria, Cristiano Roversi al basso, tastiere e (wow) stick, Erik Montanari alla chitarra, il carismatico Giorgio Canali alla chitarra e voce. Ultima nell’elenco, ma non ultima sul palco, Angela Baraldi nel ruolo, che le si addice benissimo, di rockstar..
Bisogna però per prima cosa ricordare che non c’è Giovanni Lindo Ferretti, per la voce del quale sono state scritte tutte le canzoni, una voce, non dimentichiamolo, piena di melodia e tradizione praticamente inimitabile, di conseguenza i brani contenuti nel DVD godono di una vita completamente nuova, legata al passato solo tramite un sottilissimo filo fatto di nostalgia, forse, da comprensibili ricordi e sopra ogni cosa, da titoli ben conosciuti e amati. Il concerto è comunque fantastico, lasciatemelo dire, con un atmosfera punk-rarefatta che aleggia ovunque e coinvolge tutti i partecipanti, pubblico compreso. Giorgio Canali mantiene vivo, con Valium Tavor Serenase, lo spirito più autenticamente punk, quello che rimanda alla Londra del ’76/’77, mentre Cisco rifà nella sua inconfondibile maniera una sempre struggente Annarella. Nada dall’alto della sua integrità e della sua inestinguibile bravura, estrae dal cappello una esibizione che mi piacerebbe definire “religiosa” e che mi ha perfino ricordato il sapore di qualche vecchio happening hippie visto da qualche parte in TV. Ma, bando alle ciance, eccovi la songlist del DVD compresa addirittura dell’indicazione dell’interprete principale (sul retro del DVD la numero 3 e la 4 sono invertite):
1. Emilia paranoica: Angela Baraldi
2. Valium Tavor: Giorgio Canali
4. Annarella: Cisco
3. Ora ancora: Massimo Zamboni
5. Huligani dangereux: Angela Baraldi
6. Mi ami?: Angela Baraldi
7. Io sto bene: Angela Baraldi
8. Dal mondo: Massimo Zamboni
9. Trafitto: Nada
10. Miccia: Nada
11. Quasi tutti: Massimo Zamboni
12. Spara Jurij: Cisco e Angela Baraldi
13. Curami: Angela Baraldi
14. Fuochi nella notte: Cisco e Angela Baraldi
Dalle poche parole che fino a ora avete scorso, miei cari 7 lettori, avrete certamente notato che non ho parlato molto di Angela Baraldi che invece è quella che canta la maggior parte dei brani presenti nel DVD (e nel CD allegato), e ve ne starete domandando la misteriosa ragione. Forse, penserete, non mi è piaciuta? l’attrice/cantante non è stata abbastanza brava? Non scherzate, per favore, Angela Baraldi è fortissima, soltanto, come si fa sempre con le cose migliori, l’ho voluta tenere per ultima. Io davvero credo che salire su un palcoscenico per cantare canzoni indissolubilmente legate alla voce, e perchè no? alla faccia, di Giovanni Lindo Ferretti possa incutere timore in chiunque abbia un minimo di buon senso e contemporaneamente la bella idea di provarci e Angela ha affrontato questo impegno con evidente rispetto, non si può negare, ma senza alcuna paura, strapazzando ogni composizione con una incredibile performance fisico-teatrale che ha nello stesso tempo strapazzato ogni spettatore, al Campovolo o davanti al televisore, catturando tutta la sua attenzione e questo nonostante ci fossero accanto a lei artisti e performer dalla caratura non indifferente. Angela Baraldi ha lasciato un segno profondissimo in questo concerto riuscendo a infondere nuova linfa in composizioni ormai classiche facendole infine completamente sue, proprio come se lo fossero sempre state. E questo non è mica roba da poco, credetemi. Provateci voi, se ne siete capaci. Brava Angela.
30 anni di ortodossia è un bellissimo concerto arricchito di testimoniaze e riflessioni, che vi piacerà moltissimo se sapete chi sono i CCCP/CSI. Se invece non lo sapete dovreste cominciare a preoccuparvi…
- un negozio fantastico, pieno di rarità, cimeli e dischi di importazione [↩]